Per il genetliaco di Pamela Cologna 2020
Oggi 17 maggio 2020 è domenica.
Quando sei nata tu, Pamela, era di venerdì.
Sai l’adagio, Pamela?
"Né di Venere, né di Marte, ci si
sposa e si parte, si fa principio d’arte".
Poi il Diciassette.
Il 17 nella smorfia napoletana, porta
sfortuna.
Definito ‘a disgrazia.
Non sono stato mai superstizioso e
neanche allora seppure giovane.
Però.
Senti l’una e … “che brutto giorno!”,
però.
Ascolti l’altra e … “di venerdì e
17!”, se l’è scelta la giornata.
Qualche pensiero si fa strada.
E la gioia si veste di preoccupazione.
Una maggiore che i papà non dichiarano
mai, “la paura di non essere all’altezza”.
Però il ruolo li vuole forte e sicuri
e si finge.
Quanto eri bella, Pamela e nonna Maria che stava lì ad aiutare la
levatrice ripeteva a sé e ad altri, “Non ho mai visto una bambina appena nata
stare in piedi”.
“Mi ha fatto impressione”.
Anche che le avevi con forza puntato
il tuo pugno al suo petto.
L’incipit della tua vita, mio Tesoro.
Poi il nome.
“Se l’è portato!”
Per me doveva essere Monica, per la
mamma Pamela, per tutti gli altri te lo eri portato, Soccorsa.
Vai a nascere, amore mio, nei giorni
della Festa Patronale di Maria Ausiliatrice del Soccorso.
Così all’anagrafe, Soccorsa Pamela
Monica.
E nella vita fu Pamela.
Vincono sempre le donne e tu sei donna
vittoriosa.
Ti ho elogiata tante volte, Pamela.
È sempre insufficiente.
Non riesco con la parola a
raggiungerti, tanta, tanta è la tua Bellezza.
Mi martella la testa, “Pamela, io mi
fido di te”.
Non ho cercato le parole, mi sono
arrivate da sole e scopro che sono il mio pensiero più profondo.
Sì, Amore di papà, io mi fido di te.
È bello, ti restituisce un po’ “bambino”
all’affidamento.
Quando altri erano la tua cura.
Hai una pazienza, una costanza, un’affidabilità,
capacità fuori dall’ordinario, Pamela.
E io, tuo padre, mi beo.
Sento la “continuità”, l’eterno che ci
comunica.
Meraviglioso tutto in te, e vado
comparandomi come l’uomo al paesaggio.
Lo Spirito all’Immanenza.
L’Eterno alla vita.
Quanto mi dai, Figlia mia!
Il Senso.
Rendi robusta la mia esile esistenza
con l’ornamento della magnificenza.
Sono un padre Felice.
E nella felicità voi, Stefania,
Leonardo, Barbara e Pamela.
In te la Fiducia e i miei Nipoti: Monica,
Riccardo, Carol e Matilde.
Buon compleanno, Pamela.
Auguri, Figlia mia.
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