venerdì 8 maggio 2020

Domenica 10 maggio 2020, V di Pasqua (anno A)


Domenica 10 maggio 2020, V di Pasqua (anno A)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore

Il Senso.
Dio il Senso che si plasma nell’Amore.
Io sono il Senso nella qualità di Figlio e del mio Padre in Esso la Continuità.
A ritroso e verso, ma Immanente nel Tempo.
Io sono ciò che Lui è stato ed è, e ne sono effige e pratica, Senso.
Dio è, sta nella continuità dell’Amore che genera Carne e Senso e io, Uomo/Figlio, ne sono la Casa e la Dimora, il Senso nei secoli dei secoli fino a quando l’Uomo genererà l’Uomo.
Non è scindibile lo Spirito dalla Carne in nessun modo e mai.
Dio la abita essendone il Senso che genera nell’Amore sempre.
L’Amore non è atto di fede è il generatore di Senso che si manifesta nella creazione del Figlio.
Nel nome de Padre, del Figlio e della Madre che unisce il Senso nel proprio Ventre.
Dio e la Creazione non sono astrazioni del pensiero, sono realtà della carne che si fanno Senso.
Questo sento e penso.
Certo è solo il mio pensiero che si va strutturando nel tempo.
Però mi piace pensare che così sia transitato in Gesù e l’abbia formato alla Parola.
Ieri mattina lavorando con il motocoltivatore.
Dopo quattro anni di un farmaco che mi aveva tolto ogni forza, uno nuovo e mi ha ridato la vita e la possibilità del lavoro che d’essa ne è manifestazione vitale.
Lo sforzo e l’attenzione.
Di colpo m’è arrivato alle narici il profumo della terra smossa dalla fresa.
Un lampo mi ha investito ed era il fanciullo, l’adolescente felice che obbediva al Padre e alla Madre nella Felicità.
Un grumo di conosciuto che presente si manifestava ed era Continuità d’Identico.
Immanenza.
Solo io discontinuo nella percezione e la perdita.
Non nel Senso, però.
E da Figlio in Padre e Nonno, ma il Senso resta.
Identico e continuo Dio nell’Amore.
Il Paradiso e l’Eterno.
Entrambi concreti e nelle nostre mani.
Dio è nelle nostre mani che dovrebbero onorarlo sempre.
Non capita, ce ne dimentichiamo e lo cerchiamo altrove.
Grazie amiche, amici e lettori.
Ci diciamo “speriamo di uscire migliori da questo confinamento”.
Non credo perché non muta l’aspirazione.
E non sono gli affetti e la sobrietà, il recupero del senso a preoccuparci e a pesare.
Non quella privazione della vita sociale che nell’altro si riscontra.
Ci manca la vita precedente che già disabitava il senso se non negli stereotipi  del divertimento e consumo.
Del viveur mondano e deleterio.
Non è moralismo questo mio, è il riscontro dell’incapacità di recupero del Senso.
Sì quello con la maiuscola del quale sopra.

Michele Cologna
San Severo, sabato 9 maggio 2020
07:42:58



Nessun commento:

Posta un commento