venerdì 15 maggio 2020

Domenica 17 maggio 2020, VI di Pasqua (anno A)


Domenica 17 maggio 2020, VI di Pasqua (anno A)


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore

E mi chiedo, quando si ama?
Basta osservare i comandamenti?
Oppure si ama quando si dà senso alla vita?
Senso che si fa struttura del vivere.
Già la settimana scorsa ho identificato Dio con il Senso in quanto Amore.
Oggi e non per capriccio, ma per “illuminazione”, Dio/Felicità.
Ieri ha cessato di vivere il musicista, direttore d’orchestra Ezio Bosso.
Per onorarlo Rai Tre gli ha dedicato la serata.
Ho mille e mille volte confessato la mia estrema ignoranza musicale.
Non lo faccio per dire, ma non ne capisco niente.
A volte mi prende emotivamente, solo questo.
Davanti al televisore e non riuscivo a staccarmene.
La Musica e Ezio.
Sofferenza e Felicità.
La sua sofferenza fisica il sublime della Felicità.
La Felicità la Musica.
Nella Musica il “Tutto”.
Cielo, Terra, Uomo, Dio, il Sublime e la Miseria.
La Vita nella scansione dell’esistenza.
L’Amore.
Amore la sua voce sofferente.
Amore nella Grazia i suoi limiti fisici.
Amore l’arte che era la vita dell’artista.
Amore il suono e le sfumature.
Amore gli orchestrali che assimilavano il suono.
Amore il suo volto ispirato in smorfie di dolore e grazia.
Amore il vivere suo e la narrazione del compositore.
Amore e io nell’Amore suo che mi penetrava dandomi la Luce della Felicità.
Ho visto e ascoltato la Felicità.
Dio in Essa.
Non credo che Egli, Ezio Bosso, si proponesse altro fuori dell’incanto della Musica.
Ma io go visto e toccato la Felicità e quella era Dio.
Era la sua carne e il suo sangue.
La sua malattia e la sua cura.
La Vita senza scissione e Tutto lì stava Immanente.
Servo e Signore della Vita ne dava l’immagine.
Egli, Ezio Bosso, nella Felicità dell’Amore che nella Musica ha trovato Dio.
Ero sgomento, frastornato e ho sentito senza speranza la mia dimensione.
Un niente.
Io Nulla.
La mia Miseria senza speranza e storia.
Senso.
Con tale sensazione sono andato a letto.
Nel buio scorreva la mia vita e tutto prendeva forme nuove.
Il senso del Nulla prendeva le forme del Tutto della mia vita e si riempiva di Dio.
Amore, Moglie, Figli, Nipoti, Fatica, Dolore, Speranze, Fallimenti …
Il Tutto della mia Esistenza era quel “sorriso” sgangherato, deforme, insignificante di Felicità che mi dava il sonno e nel Sonno stava Dio.
I Comandamenti.

Michele Cologna
San Severo, sabato 16 maggio 2020
08:03:01





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