sabato 27 giugno 2020

… un canto

…  un canto





Un canto che si disperde …
a la fine di sé, e
la voce è la stessa. L’eterno
che rinnova l’identico, ne lo
scorrere suo mai simile a sé.

Il tuo di quella tua ultima,
mattina che sempre simile
si dipinge diversa, anch’ora
che attende il mio, pegno
a scadere d’ignorato banco.

Serpeggia de il giorno l’aria
inquieto e sconosciuto, ne
la continuità senza fine nuovo.
Inno di sempiterna memoria
al Dio de il Tempo mai sazio.

Nenia di distacco non cercato
al suono del flauto.
Lamento antico di secoli, quanti
ne i passi de l’uomo.
Muta schiera d’Angeli in volo.





Michele Cologna
San Severo, venerdì 26 giugno 2015



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