martedì 16 giugno 2020

Robinù

Robinù
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Una Tragedia che si consuma come un Destino.
E il sapere è perdizione e salvezza.
L’emancipazione, una perdita sempre e ho la casa tappezzata di libri.
Una prigione che mi confina da e ne il mondo.
Quello della verità in cui sono nato, separandomi dalla bugia nella quale vivo.
E c’era una volta è Fantasia, Verità e Progetto, Speranza morta.
La scienza si poneva un fine e con la tecnica l’uomo.
Ragione a servire seguendo.
La “roba” e il danaro, il privilegio conquiste per le quali faticare e nel chiuso del sé godere.
E ho servito banchetti, cene e pranzi dove il mio stipendio mensile era un sorso.
Il rutto della digestione un colpo di fucile sparato in faccia.
Disgustoso, ma non era una scienza.
Un’agape e non d’amore.
L’indecenza chiusa nel privato, e la decenza un fiore all’occhiello da esibire.
Come a dire quell’ipocrisia che ha fatto grande nella miseria il mondo.
Umiliante e la fatica il riscatto.
I calli a le mani un distintivo, non piegava la testa e teneva fiero lo sguardo.
Anche i granai, libri e pane per l’inverno e le formiche un popolo.
Un Popolo di Formiche.
Tante cicale, sì!
E sebbene il canto incantava le menti deboli, non faceva modello.
Il padre maritava le figlie e la madre custodiva il sacco de la farina.
Dio stava in Cielo, ma anche in terra e camminava su le gambe dell’umanità e la saggezza, “Fai come prete dice e non come prete fa”.
Si faceva salva anche la chierica e la punta delle dita e si bestemmiava.
Il papa era un potente, come il re, ma anche colui che non aveva niente.
Una trinità canzonatoria dei secoli applicata alla vita.
E ieri sera ho visto il film Robinù.
Napoli non è un’eccezione, nel bene e nel male è stata ed è un’anticipazione.
E pur avendo noi dismesso la storia, essa è là pietra miliare.
Mi è insopportabilmente pesante questa mattina lo sguardo ai libri, una dissociazione.
Una malattia senza cura e vorrei fosse vivo Popper, anche Bauman ci ha lasciati.
Non c’è voce per dire e orecchi per ascoltare.
La Poesia non salverà il mondo e quel mondo si pensa poeta e non capisco se è denuncia o canto.
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Michele Cologna
San Severo, venerdì 16 giugno 2017
08:45:10
Copyright© 2017
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