venerdì 5 giugno 2020

Domenica 7 giugno 2020, Santissima Trinità (anno A)


Domenica 7 giugno 2020, Santissima Trinità (anno A)


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodemo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Parola del Signore

Dà il Figlio per salvare il mondo, l’uomo da se stesso.
Dio ha creato e strutturato il mondo attraverso l’uomo e in questa sua volontà, ha operato per il tramite dell’uomo.
Ammettiamo per un attimo che sia così e non il contrario, che l’uomo abbia creato Dio per dare al mondo e a sé un ordine che debba governarlo nel tempo.
Egli sa della sua finitezza ed è consapevole che il tempo non gli appartiene.
Ma, ancora di più, è conscio che attraverso il figlio potrà eternarsi e la sua opera sarà salva.
Il figlio non sempre è in accordo con il padre.
Anzi quasi mai.
Però ciò non è ammesso e deve.
È necessario che obbedisca.
La Trinità, il Figlio nel Padre e la volontà data lo Spirito a governare e suggerire.
La trasgressione la morte.
Questa il peccato.
Un capolavoro a cui tutti debbono piegarsi.
Il Governo e l’osservanza in spirito e parola, opera.
L’uomo ha creato Dio, la sua Volontà, la Potenza e l’Eterno.
Il Figlio, l’Obbedienza e il Sacrificio.
Entrambi inscindibili dal ruolo e la funzione.
Consenziente o non il sacrificio è la morte sempre della propria volontà.
È la volontà del Padre che si eterna come spirito santo.
Macchina potente la Cultura che tutto assoggetta anche nella contestazione, trasgressione, distruzione e morte.
Nell’ovvietà che si fa Mistero.
Il Padre sacrifica olocausto il Figlio sempre alla Potenza a cui egli stesso Creatore deve obbedienza.
La Morte, il Peccato sono il Dogma.
Il dogma che salva l’uomo da se stesso e dà in olocausto il figlio.
Questo è per fede e/o per necessità.
Non si sfugge.
Impossibile creare altro mondo, come impossibile emendarlo.
Mio figlio fatalmente mi seguirà e la sua “morte” il sacrificio.
La morte della sua possibilità nella libertà.

***
Credo sia molto difficile non comprendere lo scritto.
Accettarlo.
Ma non lo chiedo, se non la considerazione e la riflessione.
Perché non cambierà niente e la struttura durerà nei secoli dei secoli.
Ma nella consapevolezza d’essa, l’emendamento e l’emendarsi hanno maggiore possibilità di vita.
E il Mondo nel Figlio non potrà che migliorarsi.
Sempre vittima sarà, ma la sua Morte meno cruenta.
Grazie, grazie a tutti, amiche, amici, lettori e la “cortesia”.


Michele Cologna
San Severo, sabato 6 giugno 2020
07:49:40


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