mercoledì 27 maggio 2009

Commento ai commenti sull' idea di Amicizia

Spazi Infiniti
Cara Rita, ci siamo scambiati un paio di messaggi e poche parole.
Troppo poco per giustificare razionalmente il sentimento profondo che provo per te.
Mi scopro a pensarti molto spesso, e solo una mia ritrosia naturale m’impedisce di chiederti per sapere.
L’ansia mi porta a starti vicino e noto le tue figliole, splendide di premure al padre e te intorno.
È amicizia? Empatia?
Non lo so!, ma è ciò che io provo.
Irresistibilmente sento.

Monicelli
Maria Pia, il nostro contatto è quasi quotidiano.
Se tardo a collegarmi sento l’assenza della tua dolcezza, del piacere dell’ascolto del tuo cuore infinito.
Senz’altro è bravura tua, ma anche empatia perché nelle tue parole io percepisco la tua anima.
È amore gratuito, sì!
È vera amicizia.

Ferrara
Ileana, ci conosciamo da troppo poco tempo.
La tua richiesta d’amicizia è stata particolare: ti sei affacciata in punta di piedi dell’intelligenza.
Adoro le persone intelligenti.
Hanno su di me un fascino che m’avviluppa.
Credo che la nostra sarà un buona intesa.
Le premesse per una bell’amicizia ci sono tutte.

Martinet
Alfonsina, la tua amicizia è deliziosa.
Silenziosa e discreta. Carezzevole.
Le tue parole m’accarezzano leggere.
Mi fanno star bene.
Grazie.

Dalla Costa
Vera, tu mi sei vicina e ti sento amica per appartenenza.
Ti conosco da tanto. Da sempre.
Mi piaci.
Mi piaceresti pure se non fossi così bella.

Ciaurro
Annamaria, che bella che sei!
Sei donna infinita, enorme.
La mamma dei tempi. Quella che tutti vorrebbero.
Ho un gran desiderio di guardarti negli occhi.
Tu mi faresti scoprire il mistero, grande amica mia.

Vaier
Patrizia, ci conosciamo da un po’, ma ci siamo poco parlati.
Ti vedo fantastica nella vita come nei sogni.
Sei anima del sogno. Molto bello.
Sei donna di gran sincerità.
Ti voglio molto bene, addolcisci l’anima.

Meriem
Leila, giovane e bella amica!
Hai una gran bella testa.
Alla ragione darei la tua anima.
Dici sempre cose vere e le dici bene.
Sei l’amica con la quale farei volentieri delle passeggiate.

Benedetto
Lucia, mi sei molto cara.
Ti voglio bene come se ne vuole a una figlia.
Sei assennata, ti metterei l’animo mio irrequieto in mano e mi fare portare.
Guidare.
Sei speciale per me, amica devota.

Fiengo
Rosa, ci siamo tanto scritto e tanto parlato.
La nostra ha trasceso un po’ il mero tecnologico diventando sostanza.
Conosco la tua anima, le tue gioie, le tue sofferenze.
Ti sento amica e qualcosa in più.
Mi fermo spesso a pregare il mio Dio evanescente per te. La tua figliola.

Monta
Giuseppe, dietro la tua faccia che preferisci mostrare c’è l’uomo che vuoi ignorare.
Molti tuoi commenti che non condivido, mi fanno intravedere l’uomo.
La mia attenzione è rivolta all’uomo.
Amicizia particolare. Ma sempre amicizia, è.

Nicoletti
Roberto, il tuo essere schivo non ti salva dall’amicizia che pratichi.
Rileggi i tuoi scritti, i commenti che ti fanno e qualche tua replica.
Constaterai anche tu l’amore non richiesto che doni.
Se l’amore disinteressato produce amicizia.
Tu sei un gran bello amico.

Giusti
Roberto, credo che quasi niente unisca me e te.
Da un punto di vista di affinità di pensiero, dico.
Poiché il mezzo è comunicazione, noi per incomunicabilità non dovremmo parlarci.
Invece ci parliamo e ci troviamo addirittura simpatici.
Vengo sulla tua bacheca e quello che tu scrivi mi suscita il sorriso che tu vorresti sulla foto.
Vedi?
È strano il mondo, sì!
Io credo che sia amicizia. Tu chiamala come vuoi.

Guadagnino
Aldo, che squisita persona tu sei!
Mi piaci e sento molto affetto e rispetto per te.
Sei sincero ed è una grande qualità.
Fingi modestia per civetteria che ti rende più prezioso.
Sei proprio un grande amico, Aldo!

Rotundo
Piero, ti ho scritto che mi sarebbe piaciuto un sodalizio con te (hai tremato, non ricordanti che vivo più nel pensiero che nella realtà. La realtà mi serve solo per soddisfare le necessità corporali).
Mi hai scritto che mi avresti amato fino a sentirne dolore per sfregamento.
Ti ho risposto: t’amo.
Ci siamo dichiarati innamorati.
Se la vita ci facesse incontrare, non ci praticheremmo per incompatibilità.
Eppure io, quando un pensiero contorto mi martella la mente, ti interrogo e tu mi rispondi. L’ho sentito, anzi me l’hai detto che la stessa cosa fai tu.
Non siamo amici perché tu hai paura di concederla per difesa, io, scapestrato, masochista l’accetto per desiderio di dolore.

Pisano
Cesare, ti ho riservato il posto d’onore.
Tu hai commentato lo scritto e sei stato molto sincero.
Tu non consideri amici quelli che “amici” si chiamano su facebook.
Tu stai su internet per comunicare.
Il tuo compito è quello di informare i disinformati.
Correggere gli erranti.
Redarguire i recalcitranti.
Stigmatizzare chiunque faccia un ragionamento a te non conforme.
Vuoi su facebook una sezione staccata del PD e bastoni a destra e a manca chi non vuole piegarsi alla tua ideologia.
Pensi di stare a scuola e dare voti a tutti. Pessimi coloro che osano non essere d’accordo con te. Sufficienti coloro che ti applaudono. Ottimi coloro che ti adorano.
Se qualcuno ti contrasta con ragionamenti, come è accaduto a me, è stupido, è qualunquista, è nichilista, è, buon ultimo, un incapace che va scopiazzando di qua e di là.
Tu sei due volte laureato, sei sportivo, sei poeta, sei pittore, sei tutto.
Sei onnipotente.
Io ti ho invitato una volta a tacere dicendoti: “Taci, taci, taci Mercuzio, tu parli di nulla”.
Ti ho una seconda volta definito logorroico e ignorante perché non hai neanche la licenza media.
Ti ho apostrofato una terza volta come “lillipuziano” contro me Gulliver.
Cesare, io non amo offendere le persone. Mi son pentito di quello che ti ho detto e te l’ho scritto. Preferisco essere oltraggio più che recare offesa.
Hai insultato Lucia Benedetto per il sol fatto d’averti detto che devi rispettare le posizioni altrui. Hai finto pentimento ma non è vero.
Cesare, io adesso ti confido una cosa: sono la persona più ignorante del mondo, sono l’uomo più abbietto della terra, sono indecente in tutto…
Ma per piacere, lasciami nella mia abiezione. Lasciami bere fino in fondo il calice della mia insignificanza. Concedi a me il privilegio della stupidità, dell’errore, del turlupinato per ingenuità.
Cesare, sii chiaro con quelli che tu definisci non amici e dai l’appellativo di “amico”: Io sono qui per salvarvi. Chi vuol essere salvato lo dica e resta tra le mie amicizie. Chi no, lo elimino”. Visto che ti sei vantato di averne eliminato già quindici, ti prego elimina il sedicesimo.
Io non lo farò perché, nella mia becera ignoranza, una mano la do volentieri a tutti, anche a te se me la chiedi.
Da quando sto su facebook, ho eliminato una sola amicizia, quella di Giovanni Anzalone.
Gli ho chiesto scusa, Cesare, prima di eliminarlo. Giovanni che è persona di grande animo, ama passare per folle e dall’alto della sua follia a volta molesta le persone. Io conosco la follia, quella vera, perché accudisco un fratello da essa catturato, e so distinguere il dolore della follia dalla finzione del dolore di essa.
Non ho animo per eliminare qualche altro per motivi, poi, insignificanti.
Cesare, tu ne porti il nome e puoi pensare anche di esserlo. Non sono problemi miei e per questo non ti “eliminerò”.
Ringrazio tutti gli amici che hanno avuto la pazienza di seguirmi sin qui.
Michele Cologna (27/05/2009 19.19.14)

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