venerdì 22 dicembre 2023

Quando, buon Natale 2023

 

Quando, buon Natale 2023
 
E ti rendi conto che non sei più in grado di pregare.
Sì, la preghiera è speranza e Dio l’esecutore.
Così la Speranza di Giuseppe e Maria è il loro figlio Gesù.
La mia e di mia moglie i nostri quattro, Stefania, Leonardo, Barbara e Pamela.
I nipoti, Monica, Riccardo, Carol e Matilde, sono un fuoco al quale ti riscaldi.
Poi, poi la vita.
E t’accorgi che la preghiera è chiedere e tu non ne hai mai avuto la possibilità.
Non per mancate necessità, no!
Solo perché la vita ti ha messo nelle condizioni di obbedire e piegarti alla realtà che non è speranza, ma la verità che vivi.
Così la preghiera si fa azione e tu l’artefice.
Scarabeo stercorario all’opera.
E gli occhi non fissano più il Cielo, ma lo sterco che è la sola vita a te concessa nelle tue possibilità e prerogative.
Accompagni tua moglie e fare la spesa e non sei più in grado di scendere dalla macchina una busta.
Il tuo cuore non regge il peso.
Neanche la Speranza.
Ma è Natale e il Sole inizia il suo cammino.
Tu non sei più azione, solo residuo trascinamento e ti affanni.
L’esercizio della preghiera, se mai ti fosse appartenuto, ora ti è sottratto per arbitrio.
Dio è agonizzante con te e i destini si uniscono.
Buon Natale a tutti.
Alle amicizie e a coloro che leggono cum grano salis.
Certo i fascisti al governo del Paese e non c’è allegrezza per alcuno.
Ma l’uomo è destinato a ripetersi, è la sua storia.
Libererà il Ladrone e crocifiggerà l’Amore.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 23 dicembre 2023
08:25:13
 
 
 
 

domenica 17 dicembre 2023

Quante, quante ne avrei da …

Quante, quante ne avrei da …
 
Mesi di silenzio e si cumulano cose.
S’era sì insediato il fascismo al governo del Paese, ma che in così breve lasso di tempo avesse invaso tutto, non era neanche sospettabile.
E invece il fetore ti toglie il respiro.
Pensate il vecchio e forforoso, mariuolo Sgarbi e la nonché gonfiabile Santanchè.
Il Ladro e la Pantegana, la Nana borgatara e con questi devi attraversare i giardini che non son più quelli peripatetici.
Costoro il governo.
Povero e caro Pericle.
Non c’è illuminismo né greco, né di altra nazionalità quando manca l’uomo.
E Dio è uomo e ama Maria.
Ricorre a mille espedienti per ingravidarla, ma la fa Regina del suo cuore e Madre dei suoi figli.
Non l’ammazza e fa pogrom, lascia a Lucifero la libertà della vanità, ma anche le conseguenze.
Bisogna riconoscere che non ha messo su il “migliore dei mondi possibili”, ma che abbia retto e fatto grande il piccolo uomo è un dato inoppugnabile.
Non più concessioni dall’alto, ma diritti.
Che bella intuizione!
Alleggerisce le spalle e le responsabilità.
Il diritto ha nel risvolto del dovere la sua verità.
Altrimenti è cosa monca.
Ma cosa c’entra Dio, Patria e Famiglia?
È vero, cara Nana dagli occhi strabuzzati?
Hai voluto la figlia e te la sei fatta.
Anche l’uomo dalla patta come prima immagine di sé e ti piaceva.
Ora di cosa cianci?
Quello che va bene a te non è dovuto agli altri?
Non è buon uomo colui che inganna, signora Meloni.
A maggiore ragione se si pensa nato per governare.
Bisogna sapere e non ne hai altezza, che il comando è veleno ed il primo ad essere intossicato e chi lo maneggia.
Sono nato in una famiglia patriarcale e ho molto sofferto.
Quando lo scettro è passato a me non l’ho mai esibito, no!
Però Dio è stato mio Padre, la Madonna mia Madre e ho amato i Figli più di me stesso.
Ancora e sono ricambiato.
La mia malattia è stata ed è prova d’amore ogni giorno.
Mi amano e sono verità come le lacrime che rigano le gote.
Elevo canto di ringraziamento a Dio che è mio Padre.
Pungolo mia Madre affinché non dia troppa corda a Lui e pensi più a sé.
È suo diritto.
I Figli uomini e donne bastevoli a sé e non ammazzano …
Hanno scelto la loro vita in assoluta libertà e la praticano.
Sai, piccola Nana, non verrei mai a una tua festa o manifestazione, provo repellenza per ogni forma di fascismo e illegalità, tu non ci crederai, ma io sono un Uomo e qualsiasi etichetta non mi farà deviare mai dalla rettitudine del seminato.
Sono il seminatore e solo il campo darà risposte vere al mio gesto.
 
Michele Cologna
San Severo, lunedì 18 dicembre 2023
06:06:17
 
Ps
Alle amicizie interessate al mio stato di salute, sto meglio.
Non sono fuori, ma vedo la riva.
Poi arrivarci non riguarda me, ma il Destino.

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venerdì 24 novembre 2023

Azzardo, ma poi mica tanto …

Azzardo, ma poi mica tanto …
 
Il papà della povera Giulia ha solidarizzato con la famiglia Turetta.
Il loro dolore per un figlio assassino andava rispettato.
Certo!
Non ho condiviso questa sua perché il niente partorisce niente e invece …
La famiglia Turetta aveva partorito il mostro.
Notate le differenze, la liberalità e la compassionevole cultura delle sorelle Cecchettin che porta Giulia alla morte.
Si preoccupava del mostro Filippo che si facesse del male e pur non amandolo più lo aiutava a riprendersi.
E il mostro le ha preso la vita.
La sorella Elena, la sua pietà e la ragione.
Parole che avremmo voluto ascoltare da chi governa questo Paese.
Invece domina la destra e la sua cultura liberticida, illiberale e fascista.
La Borgatara che non comprende – crassa ignoranza – il patriarcato e posta le quattro donne della sua casa e nella misera libreria un tariffario d’amore a pagamento.
Il compenso da versare per la durata della prestazione.
Come a dire, ognuno pratica ciò che conosce e comprende.
Dicevamo prematura compassione del papà di Giulia per i Turetta.
Sapete l’avvocato al quale si sono rivolti?
Un misogino fascista, già segnalato per i suoi attacchi fascisti contro le donne stuprate.
Certo Emanuele Compagno già collaboratore del Presidente del Senato, il fascista La Russa.
Ecco come si chiude il cerchio.
La butteranno in politica e Giulia sarà massacrata ogni giorno da fascisti per i quali è legittimo ammazzare la donna che non si sottomette.
Similia similibus.
E ora sappiamo per certo che Filippo non è parto contro natura, ma è il frutto fascista voluto, desiderato, allevato.
L’avvocato Emanuele Compagno è la prova del nove.
Preghiera al papà di Giulia che ancora gli sussurra il suo “papino”, ritiri la solidarietà a tale famiglia.
I Turetta il mostro non se lo sono trovato a caso, lo hanno allevato.
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 24 novembre 2023
08:45:45
 
 
 
 

 

martedì 21 novembre 2023

Indicibile sofferenza

 

Indicibile sofferenza
 
Soffro, questo è il dato.
La convalescenza che sembra destinata a non finire mai.
Lo sconvolgimento fisico e sei estraneo a te stesso.
Il silenzio.
Non parli e non scrivi perché la sofferenza che ti porti come vessillo ti giustifica.
Però essa s’incarna nel silenzio e diventa male insopportabile.
Così la rinuncia si fa più insistente e dolorosa del silenzio che del male fisico, morale, etico, civile è l’espressione.
Che brutta vecchiaia sto vivendo.
E il pensiero va alla “colpa”, “se non avessi fatto l’intervento!”.
Non ci sarei più e certo dispiace, ma anche la sofferenza mi sarebbe stata risparmiata.
La piccola Giulia, il papà e la sorella Elena.
Anche mia figlia Stefania mi chiama “papino” e non riesco a fermare ansia, dolore e lacrime.
Come non riesco a identificarmi con i genitori dell’assassino.
Hanno allevato loro il “mostro” e maggiormente colpevoli non essendosene accorti.
Ho sempre scritto sulla violenza criminale contro le donne.
E le più agguerrite e contrarie sono state proprio le mamme.
Non si rendono conto della differente educazione che impartiscono ai loro figli negli anni.
Pensate, la Meloni fascista e il suo governo fascista a parlare di violenza su donne e bimbi.
Loro che ammazzano bimbi, donne e vecchi. Uomini.
Qualcuno può ricordare loro Cutro?
È solo un episodio, ma se l’Italia fosse un Paese più serio la Meloni e Salvini con il ministro Piantedosi starebbero alla sbarra.
C’è stata deliberata volontà a far naufragare quella barca di clandestini.
Per l’appunto erano clandestini …
E giacché ci sono, mi tolgo l’altro peso insopportabile.
Israele.
Tutti filopalestinesi e gli israeliani filonazisti.
Giovane anch’io fui per quel popolo cacciato dalla propria terra.
Come fui maschio essendo così nato, educato.
Ho corretto il maschio con la cultura e, pur essendo vecchio, vigilo ancora.
La bestia è sempre in agguato.
Ho studiato e la vita ha il limite nell’età, ma se fossi eterno giurerei per l’eternità fedeltà a Israele e al Popolo ebraico.
“Uso eccessivo della forza”, ma gli sgozzati e decapitati del pogrom del sette di ottobre?
Sono scomparsi anche dall’ONU.
Che indecenza!
Se il mio confinante vuole la mia morte, io non posso non difendermi e volere la sua.
Ma Hamas non è il popolo palestinese.
Come a dire che la Meloni e il suo governo, sì loro, i fascisti, non sono gli italiani!
E chi li ha votati e li appoggia?
La destra fa schifo e ovunque governi imbratta di sé ogni cosa.
Capita anche in Israele.
Ma si è visto nel mondo arabo qualcuno manifestare per il pogrom del sette ottobre?
In Israele si manifestava tutti i giorni contro il corrotto Netanyahu.
Di cosa cianciate, uomini e donne senza cervello?
Non vi terrorizza la Meloni a parlare di riforme?
La Borgatara che con Dio, Patria e Famiglia si propone riformatrice?
Il silenzio è rotto, ma la sofferenza è insopportabile.
“Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia.”
 
Michele Cologna
San Severo, martedì 21 novembre 2023
09:42:14
 
 
 
 

venerdì 10 novembre 2023

La mattina …

 

La mattina …
 
La mattina, oggi, e l’altro ieri, giovedì, da ricoverato ho fatto ancora la toracentesi.
Un litro e mezzo.
Il mio polmone destro si crede vacca e produce, liquido pleurico.
Sì, erano trascorsi due mesi e due giorni dalla precedente, ma è sempre una quantità considerevole.
Urgono provvedimenti e lo farò.
Nonostante la forte debilitazione, a liquido estratto, sono rinvigorito.
Ebbene, martedì prossimo farò il vaccino contro il Covid, alla faccia degli stupidi e ne sono tanti.
Già è sempre incinta la loro mamma.
Una quindicina di giorni fa ho fatto quello antinfluenzale.
Dovrei essere al riparo.
Ma la mattinata, la giornata è particolare.
Non perché la Schlein abbia proclamato lo sciopero, importantissimo, contro la Borgatara, penosamente vestita e aspirante ducetta, ma nella mia vita è stato giorno miliare.
11 novembre 1967 e insieme con la mia donna, ragazzina allora, decidemmo il destino.
Le ho dato la mano, mentre il caffè lei e io con il latte e il miele, e sono scorsi cinquantasei anni.
I nostri insieme.
Mi emoziono e mi tengo stretti i palpiti di vita e figli, nipoti e sofferenze e gioie.
Affanni, sopravvivenze e impercettibili distrazioni monastiche.
Ora et labora e Dio è stato generoso.
Dicevano i vecchi segnandosi, mio padre anche, il mattino, prima di coprirsi il capo, “Dio non peggio”.
E, se non questo mio ultimo, il Signore ci ha tenuto tutti in salute fisica e intellettuale.
L’undici novembre di cinquantasei anni fa, con l’innocenza e l’incoscienza che solo i ragazzi sanno avere, io e Tonia abbiamo intrapreso la nostra vita insieme.
Stiamo camminando ancora e la devozione delle sue mani, a me debilitato fisicamente, sono la migliore medicina.
Ripeto a tutti che, se avessi saputo le sofferenze, non avrei fatto l’intervento.
Ma quando ti ho vicino Tonia so che le mie hanno una ragione, Tu.
È meraviglioso tenerti al fianco e di più la nostra.
Sarà mattinata, Tonia, giornata che non farà rumore, la Borgatara non cadrà e la sua arroganza crescerà, ma il terremoto che vivo dentro e certo anche tu, è lungo cinquantasei anni, quattro figli, quattro nipoti e tante intense emozioni, che nel bene e nel male, ci hanno portato alla vecchiaia.
Canizie della quale rendo grazie a Dio e ai nostri genitori.
Non solo perché ci hanno messo al mondo, ma ci hanno saputo dare quella qualità che ci ha tenuto insieme e ancora.
Finché morte non ci separa.
Scritto che dedico a Te, i nostri Figli, i Nipoti e tutti coloro che conservano quel Senso, tanto bene racchiuso dalla formuletta, cum grano salis.
Con un pizzico di sale.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 11 novembre 2023
07:16:32
 
 
 
 

lunedì 6 novembre 2023

Così, quando non se ne può più

 

Così, quando non se ne può più
 
Non scrivo, leggo però.
Bisognerebbe astenersi dal farlo.
Mi risparmierei tanta miseria, stupidità, sciatteria, malevolenza, ma di più la considerazione dell’uomo.
Non sto bene e lo sapete tutti.
Beh, hai fatto l’intervento al cuore!
Sì, ma non erano sei mesi e sarei rinato?
Ci sono, ma il piede è di più alla fossa che alla superficie.
Sì, ma e parole vuote.
Tutte le mie disgrazie, dolori insopportabili a ogni approccio con il cibo, erano dovute a una qualche forma d’ulcera allo stomaco.
La gastroscopia e ci volevano anni d’attesa, ma un colpo di fortuna(?) e nell’immediato l’indagine.
Non c’è alcuna ulcera, solo i dolori che ora nessuno può spiegare.
Mi tengo questi, ma almeno nessuno soloneggia più.
E sì, ogni cretino è diventato storico e Israele e la Palestina.
Ma sa lei cosa sono i “pogrom”?
Tace la casalinga che s’è data alla tastiera.
Anche il fornaio senza memoria.
L’ottentotto che durante la settimana fungeva da sacrestano, la domenica, libero, rientrava sempre coperto di sangue e ferite.
Non riusciva a contestualizzare i discorsi e così le parole in libertà venivano ripagate con le batoste.
Ora gli ottentotti sono al Palazzo di Vetro e uno che aspira al sultanato.
Mancano le batoste e imbrattano i suoni delle parole con la voce sporca.
Vedi la Borgatara che si fa statista e, sentite, sentite, s’accorge d’essere presa in giro e ci sta.
Certo, voleva vedere dove andavano a parare quei due fingitori.
Ma cresce in consensi?!
Anche la casalinga No Vax e ogni cretineria possibile, prende molti like.
Basta mettere un bambino uscito vivo dal bombardamento, quello con la testa tagliata il 7 ottobre, no!
Non sa la misera che c’è un’etica della grammatica e la sintassi.
Certo con la Borgatara che vuole dare nuovo senso alle parole, tutto è concesso.
A me di tacere.
Pensate che lo faranno anche i medici?
Quelli che con arroganza redarguiscono, vero?
È vero che i vecchi non comprendono il presente e io non sfuggo alla regola.
Quindi riterrò la parola della casalinga un abuso di retorica.
Le bugie della Borgatara, solo bugie.
Le certezze dei medici fisime che ne confermano la natura: medici si nasce.
Ma statene certi, se non scrivo continuerò a leggere e il giudizio.
La casalinga alla tastiera, la Borgatara statista, il medico Unto e …
Sarò con gli Ebrei e lo Stato di Israele finché vivrò.
Anche per uno Stato palestinese e la speranza di buona merce al mercato.
E nessuno mi potrà deviare dal pensiero: se l’Italia muore per asfissia politica, non ce l’ha mandata Dio la Meloni, l’hanno scelta gli italiani.
Io mi asterrò da un nuovo intervento?
 
Michele Cologna
San Severo, lunedì 6 novembre 2023
09:44:57
 
 
 
 

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venerdì 27 ottobre 2023

Al mio Papà, 28 ottobre 1962 - 28 ottobre 2023

Al mio Papà, 28 ottobre 1962 - 28 ottobre 2023
 
Sono tanti gli anni.
Tanti per davvero, Papà mio.
Il sostantivo, afono per l’assenza, ma non privo del possessivo, può degradare nella finzione.
No, non è così e conserva ancora tutto il suo valore nel senso.
28 ottobre 1962, 28 ottobre 2023.
Sono sessantuno anni e io sto per uscire dai settantacinque.
Stavo lì, lì per concludere in loro il mio viaggio.
Non ne sono ancora fuori.
E nonostante non stia affatto bene, Padre, anche in questo, in sé funesto, la mia sale a te.
Sebbene assai pungente il dolore per la perdita di Giovanni, non mi distoglie dal pensare che sia stato fortunato nella morte.
Una mattina sul nascere gli ha spento le luci.
Dall’intervento, il 10 maggio, non mi è stata risparmiata sofferenza.
Mi maledico, se avessi saputo!
Certo, Papà mio, che non avrei fatto l’operazione.
Avrei atteso la morte e gli inenarrabili lasciati nel silenzio.
Forse non ce la farò lo stesso, ma tra urla e strazi.
È doloroso, sì!
Ma sei venuto da me quella mattina di sessantuno anni fa, mi hai salutato e io non ho avuto la sfrontatezza di dichiararti con il gesto il mio amore e qualche minuto dopo venivo avvertito della tua dipartita.
È una forzatura affermare di morire senza pena?
Mi penso sfortunato anche in essa: pene dell’intervento, della convalescenza e la beffa.
Non raggiungere il traguardo della guarigione.
Avere la possibilità di onorarti con la mia allocuzione ancora, però, mi dà quella serenità di Figlio che nel Padre si compie e consegna.
Papà mio caro, è dolore infinito la perdita di Giovanni.
Gli ho fatto da padre e da madre.
Fratello l’ho amato.
Un po' di me se l’è portato con sé.
Ora lì insieme, Tu, la Mamma, Carolina, Giovanni.
Accarezzo la possibilità.
Vale, Papà mio.
 

 

martedì 18 luglio 2023

niente

niente
.
.
.
.
.
niente un nessuno
indefinibile ignoto
mutevole subdolo
silente lama t’apre
e già in più sezioni
perdi l’unità presa
a fatica
più sei e sparso in
dimensioni ignote
perdi l’insieme e ti
perfora
lacera
sconquassa azione
e pensiero non hai
vita a sostegno
la tua storia fascio
di perduto giace in
lacrime con esso il
cuore tuo perduto
.
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michele cologna
san severo mercoledì 19 luglio 2023
08:26:49
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Copyright© 2023 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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sabato 15 luglio 2023

Scrivere è vivere

Scrivere è vivere
 
 
E io ancora non sono dentro.
Sui primi passi del sentiero, ma il piede ancora non saggia terra.
Sto, osservo, dispero, spero.
Soffro ed è l’unica certezza.
Piange l’uomo, non intellige l’intellettuale.
Sospesi a quella mezzora di cuore fermo?
È abuso nei confronti di Dio e degli uomini e ne paghi la colpa?
Non vale e non basta, “se avessi saputo”.
Sì, se fossi stato consapevole, riposerei i giorni!
Bastano settantacinque anni, il supplemento lo sto pagando con moneta che non possiedo.
Introvabile al mercato nero e non c’è politica annonaria.
Niente aiuti di Stato.
Dei familiari e con la disperazione saggi il quanto.
Sia, è pesante e ne sei causa.
Ma niente è più nelle tue mani, anche se non sono state mai bucate.
“È tempo di morire, quando la vita è più male che bene.”
Non è un dettaglio trascurabile, non avere ancora letto tutti i libri.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 15 luglio 2023
08:57:48
 
Ps
Tanti messaggi e non ho la forza di rispondere.
Vi ringrazio e vi prego di scusarmi.
Chissà se avrò la forza di sdebitarmi!
Siete magnifici tutti e se anche l’amore è al momento solo lacrime, in esse ci siete tutti.
Grazie.

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mercoledì 7 giugno 2023

e ti cerca

e ti cerca
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.
non è dare o avere
è dimensione
ascosa
al dito no se non pe’
puntamento a il no
finito
 
luce di non certo
contatto che alcuno
portò mai a dimora
se non il Figlio a ca’
paterna e lì Ella in
viva attesa
 
e
 
siede a la sosta no
ignara de la stessa
d’anni e vita panno
inconsutile pe’ Sua
Voce diapason a la
oscillazione
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michele cologna
san severo mercoledì 7 giugno 2023
10:25:06
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diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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N. B.
Ieri, per il tramite del dot Maurizio Braccio, cardiochirurgo per Braccio e volontà di Dio, sono tornato di nuovo a casa.
E la casa non è un luogo.
Un regno e qui, in mattinata la necessità.
Come un appuntamento con Dio.
E io ora Padre, non sarei se non fossi stato Figlio.
Mia Madre avrebbe rinnegato il nome suo di Maria, se non mi avesse partorito.
La mia fede è trascendenza terrena e mi dà certezze.
Sulla Famiglia, il compito e le volontà che risiedono le possibilità
Segnata al giorno questa mia che dedico al dot Maurizio Braccio e tutta l’equipe che lo accompagna, famiglia meravigliosa.
Alle infermiere e tutto il personale che mi hanno curato, accudito, aiutato con moralità e passione umana.
A mia moglie Tonia, che ho avuto ancora il privilegio questa mattina di stringere la mano.
Alle mie Figliole, Stefania, Barbara e Pamela, frutti divino del mio passaggio.
Alle amicizie e ai lettori, tutte le anime belle che mi sono state vicine sui social.
Grazie.

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mercoledì 17 maggio 2023

I giorni che sconvolsero il mondo, il mio

I giorni che sconvolsero il mondo, il mio
 
Solo un servizio che non portai a termine.
Ero in ritardo e ho camminato a passo svelto.
Oh Dio, muoio per strada!
Non la morte, ma il morire per strada.
Nemmeno la dignità della mia casa, il mio letto.
Riuscii a raggiungere la macchina e l’ospedale.
il nosocomio di San Severo giustifica la sua presenza sul territorio dagli stipendi che offre ai suoi lavoranti.
Poi il niente.
Una donna medico, che si offende perché la titolo “Signora” e non dottoressa, le chiedo scusa e come Pilato, mi consegna al cardiologo.
È urgente, necessita una coronarica e “sarei morto se …”.
Ma il diavolo ci mette sempre la coda e la “Chirurgia d’urgenza a San Giovanni Rotondo”.
Fuori da ogni nozione di spazio-tempo, da me monade.
Omeomeria più e parte di niente.
Invece?
Le vie del Signore sono infinite e i Santi trovano sempre la strada.
La confutazione è la mia e le scienze empiriche tali restano.
Niente mi lega a sé in maniera sensitiva e forte.
Indelebile?
Solo il dubbio che del pensiero nutre.
Però.
Che struttura e che uomini e donne, medici a fare onore al “mestiere”.
L’uomo ne è parte, anche se della catena di montaggio il fine.
Apprendo chi sarà il mio deus ex machina e con “Google” a portata di telefonino leggo.
Dot Maurizio Braccio e leggete, leggete.
Lo conosco ed è rivelazione.
Tenete presente una macchina che produce energia?
Io no!
Ma sono contadino della parola e così lo vedo. Percepisco.
Con un po' d’insolente confidenza gli chiedo anche quale Dio gli dia tanta vitale energia.
La risposta è ovvia, “di Dio ce n’è uno solo!”.
Il filosofo non ha mai preso posizione perché essa è sempre un “Nulla” che si fa centro.
Però il gesuita Bergoglio, che è Uomo prima che Vicario di Cristo, ci svela un qualcosa di nuovo.
“Dio è unico!”
Da quando si aspettava un’affermazione così imperativa e vera.
Certo l’Uomo non può trarre conclusioni, ma io sì.
Sono libero e non ho vincoli se non con la mia cangiante e incerta miseria.
E affermo che se Dio è Unico, Dio non può che essere energia.
Come si uniscono a volta le cose, pur senza una specifica nostra volontà.
Mi trovavo nella Casa di Padre Pio e capivo nettamente l’energia del Luogo.
Il Fondatore, poi Santo e un Cardiochirurgo con l’energia di Dio.
Sono fuori e forse anche salvo.
Abbiamo una sola possibilità per mostrare l’uomo, l’impegno.
Nei giorni di terapia intensiva, pregavo Dio di fami morire.
Non resistevo e invece, ce l’ho fatta.
Il mio forte ringraziamento al Dot Maurizio Braccio, fenomeno di Dio, ma anche a tutta l’equipe medica e non.
Quando l’uomo ci si mette, sa fare anche cose meravigliose.
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 18 maggio 2023
07:10:00

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lunedì 1 maggio 2023

canto

canto
 
sia canto questa
e tocchi Te
oh Dio de il Cielo e Signore
lacrime più gorgoglia la fonte
e
arida d’ogni speranza
declina ai giorni già pochi
prosciugando lai
e passi
camminando di figli e figlie
il silenzio
come respiro in attesa
di Te essi lacerano l’aria
quasi
secca preghiera d’afona voce
a tendere la mano
pietosa d’immeritato ascolto
michele cologna
san severo sabato 2 maggio 2015
 

 

sabato 29 aprile 2023

Domani, Primo Maggio

Domani, Primo Maggio
 
Piove e sto qui a leggere e mi perdo nella mia malattia di sempre, il pensare.
Se non piovesse, sarei a lavorare nonostante i settantacinque anni suonati.
Domani è il Primo Maggio.
La Festa del Lavoro, dei Lavoratori.
Non ho mai goduto dell’appellativo di lavoratore nel senso classico.
I miei e ne ho fatto di tutto, sono stati sempre momentanei e provvisori.
Mi sono chiesto tante volte perché ed ancora e risposte plurime, mai una a compensarle.
Ricorro alla simulazione.
Sono mio nipote Riccardo.
È abuso senz’altro, la mia è mente e visione di chi sta alla fine.
Il vecchio che si pensa giovane cosa farebbe?
E posso risposta solo per negazione.
I miei errori.
Ho studiato per capire e la cosa che maggiormente mi affascinava ed ancora, come il pensiero si sia articolato nei secoli.
L’Uomo, l’uomo, l’uomo …
Ho raccolto miserie e anche nelle grandezze.
Perché queste non sono dell’uomo, ma dell’azione.
Come il gesto, la storia.
E così l’errore che si fa storia dell’errante.
Allora?
Se fossi mio nipote, farei studi finalizzati alla tecnica e se capita e sei fortunato, alla scienza.
Sì, si sono invertiti valori e finalità!
La tecnica paga, la scienza è sopportata o negata.
Il lavoro libero e fai tu il “prezzo”.
Politica e sindacati sovrastrutture.
Il superfluo che si fa essenziale per deficit cognitivo.
Mi dispiace affermarlo, ma non è affermazione dal senno fuggita.
Ho piena consapevolezza dell’uso e abuso.
Il gioco e potremmo proprio il giogo.
Ho respirato la libertà, ma malamente per aspecificità.
Ecco, Riccardo, la specializzazione seria, estrema che non si può improvvisare ed essere sottoposta a politica e sindacato.
A contrattazione, perché sei tu le tre cose insieme.
Io mi sono inventato sempre, ma sul conosciuto.
Tu puoi e devi sulla specificità che toglie potere al potere.
Né politica, né sindacato.
Ecco, io non potrei mai, Riccardo e sai perché?
Il pensiero mi ha travagliato.
Sì, impara!
Esso è il mantello che si toglie dalle proprie spalle e si porge al bisognoso.
E a volte si resta al freddo.
Scegli.
La simulazione finisce e mi dà angoscia e rattrista, Riccardo.
Perché il lavoro mai dovrebbe escludere l’uomo.
Come la politica e il sindacato.
Quest’ultimo, quando io mi spendevo per i diritti dei lavoratori, mi ha redarguito con l’affermazione, attenzione Riccardo, “La difesa dei diritti dei lavoratori, avrebbe inibito la operosità sindacale sul territorio”.
Difficile da comprendere, ma te la spiego.
Se io difendo quel poveraccio e lo faccio diventare padrone del proprio diritto, tolgo dal territorio autorità al sindacato.
Come la politica.
Che aberrazione, Nipote mio!
Però io posso fare questo ragionamento perché ho avuto la sciagura e il pregio di conoscere l’uomo e il suo pensiero.
Sì, mi sono incartato e che ti dico?!
Studia, studia, studia …
Divora ogni sapere e tecnica, scienza e liberi te e gli altri.
Scusami se ho abusato del tuo nome, Riccardo, per affermare il mio pensiero.
Misero e grande in contemporanea.
Perché questo è l’uomo misero sempre e qualche volta anche grande.
Buon Primo Maggio a tutti. Tutti.
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 30 aprile 2023
08:06:36

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Il Sole piange…

Il Sole piange… 
 
In un paese del nord, ci sono due casette dove vivono due uccellini.
Uno è completamente immobile nel suo lettino: apre l’ala sinistra come in cerca di un dialogo e modulando dei cinguettii guarda fuori dalla porta dove passa il fiume dell’umanità.
Nell’altra, l’uccellino continua a chiedersi: perché il fiume, che scorre accanto alla mia casa pieno di rami spezzati, non torna indietro verso la sorgente? Perché tanta sofferenza? Perché tanto dolore…
All’improvviso il sole illumina le due casette con tanta energia che il primo uccellino comincia a modulare suoni così vibranti che raggiungono il sole che sta piangendo e le lacrime che scendono sulla terra sono come i gigli del campo. Chi sono questi fiori? I gigli del campo sono la purezza di bambini mai nati.
Poco dopo …
Un giovane porta nelle due casette due ramoscelli d’ulivo e prima di andarsene dice: “Ho visto nei vostri volti il dolore nella conoscenza, il dolore della pazienza con la virtù di due bambini che camminano sull’erba bagnata e vedendo una farfalla che danza sopra i gigli del campo, gridano entusiasti: “cerchiamo di capire perché Dostoevskij ha scritto, che la bellezza salverà il mondo …”
E il sole, vedendo tanta gioia attraverso il dolore, smise di piangere mandando due gocce negli occhi di Cristina e Marilena con dentro il sorriso di Dio. 
 
(Alceo Pegoraro)
dedicata a Cristina e Marilena 
 
* * *
Sono commosso e più ragioni!
Quella che mi fa dolere il cuore è un perché così banale che non ci crea più afflizioni.
È cieco e liquidiamo la cosa.
Ma i problemi di quella persona, la quale ha una vita con le stesse nostre esigenze e non può farvi fronte?
Alceo è costretto a chiedere a qualcuno e ringraziare per la cosa che noi facciamo con l’abitudine e senza dare alcuna importanza, eseguiamo i nostri voleri.
Ebbene, mi fa male!
Quale e perché questo mio privilegio nei suoi confronti?
Sì, mi dà le lacrime.
Oggi avrebbe fatto gli anni la mia cognata Lina.
Sorella maggiore di Tonia.
Avrebbe compiuto ottantatré anni, ma si è fermata molti anni fa.
A sessantacinque e sono diciotto anni.
Malata e Tonia si era recata a Sesto San Giovanni, io non potevo stavo costruendo.
Disperato la chiamai e la sua serenità: “Michele ci vedremo a San Severo”.
Restai muto, sapevo che era agli sgoccioli.
Capì e, “Michele, voglio tornare nella Terra dove sono nata.” “Ci vedremo a San Severo.”
Le lacrime che scendono sono copiose come allora.
Fui apostrofato bugiardo quando chiesi a marito e figli.
Povera Lina, cognata amata.
Sarebbero stati oggi ottantatré e invece, sono diciotto della tua esistenza in morte.
Vale, Lina amata.
Altra ragione, Cristina e la sua voce di Angelo.
Quanta affettuosità, pur non essendoci mai visti …
Così gioiosa alle nostre e mi stupivi ogni volta, Cristina.
Le mie poesie sono ostiche alla comprensione e alla parola, ma tu le declinavi con arte consumata.
Arte grande del tuo cuore grande. Un Angelo.
Alceo mi dice di te e io soffro.
Doppia sofferenza, la sua e la tua.
E in questa a te dedicata da Alceo, la sofferenza della quale mai avete fatto parola, i figli.
Si sente il dolore e non necessita la parola a conferma.
Il mio abbraccio più sentito e l’amore mio per te, Cristina e per Alceo.
Con amore e riconoscenza infinite, grazie.
 

 

lunedì 24 aprile 2023

Viva il 25 Aprile, festa della Resistenza al fascismo

Viva il 25 Aprile, festa della Resistenza al fascismo
 
A tutte le mie amicizie, buon 25 Aprile.
È giornata che va celebrata e in particolare ora che l’Italia è in pericolo di fascismo di ritorno.
Abbiamo un governo fascista.
Componenti squallidi che non riescono a pronunciare il termine “Antifascismo”.
Molti lo fanno per disegno politico, non vogliono perdere l’elettorato che li ha portati al governo.
Tanti e sono la maggioranza, perché sono fascisti per insufficienza e ignoranza.
Il fascista è uomo dimezzato, gli manca la parte alta dell’uomo.
In lui sta la bestia non domata.
La ferocia.
Non è un caso quella esternata dalla “io sono Giorgia” che si fa con il suo corpo programma di governo.
La Bestia feroce in cerca di rivincita sull’altro perché è insufficiente a sé.
Non è bastevole per ignoranza e presunzione e per timore dell’altro la sua soppressione.
I morti di Cutro sono il trionfo della Bestia.
L’incapacità di considerare l’altro come sé, è l’assenza di libertà che li divora e li rende alla bestia.
Il bambino non va educato con il convincimento, la pedagogia, la paideia, ma umiliato.
Il Ministro dell’istruzione e del merito, Valditara.
La Donna deve figliare, quello è il suo ruolo.
Non ha libertà di scelta, deve!
Il corpo non le appartiene, no!
È nella disponibilità della legge, della forza del feroce potere.
Questo vuole la feroce governante borgatara, ma non per sé.
lei può avere la figlia senza matrimonio, ma non una donna che ha il coraggio della propria personalità e si dichiara gender.
La Fascista e i suoi Fascisti al governo del Paese, discriminano i figli di coloro che sono nati e vivono in famiglie non in linea con il loro brutale pensiero e ne vietano la registrazione all’anagrafe.
Il fascista è contro il Diritto e ne stiamo avendo prova ogni giorno dal governo della feroce borgatara.
Ecco, al di là del significato strettamente storico, questo 25 Aprile dell’anno 2023, prende il senso della Resistenza che deve portare alla libertà per troppi cittadini ignorata.
Avevamo il bene prezioso della libertà e l’abbiamo messo nelle mani di fascisti negazionisti e illiberali.
Uomini e donne che negano il valore d’Essa e del Diritto.
Il giovane che fui, acquisito il valore della libertà e dell’antifascismo, pensò e immaginò sempre i fascisti come ratti di fogna.
Abitanti le fogne della libertà e per tale ragione lo schifo.
La repellenza che provo ancora anche nella voce della feroce Borgatara.
Volgare.
Pesante.
Fetida per ignoranza.
Chi pensa di non avere bisogno di patente di democrazia, come la Borgatara oggi dichiara, pone il sé al di sopra del giudizio dell’altro.
Ecco la dichiarazione di qualità fascista.
Buon 25 Aprile a tutti, amicizie e conoscenze, lettori.
Che sia giornata di consapevolezza e resistenza al fascismo del governo di questo disgraziato Paese che le sta passando di tutti i colori.
Perché oltre al fascismo del governo palese, lampante, ce ne sono in bocciolo molti altri.
E fare la domanda a quel Conte banderuola di ogni vento, non è cattivo pensiero.
 
Michele Cologna
San Severo, martedì 25 aprile 2023
06:44:14

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domenica 23 aprile 2023

e siede

e siede
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su di sé accasciato
il vecchio e il peso
a schiacciare l’anni
suoi avviliti di vita
 
or sì priva di forza
autorità decaduta
e siede l’incipiente
dì nascente a farsi
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michele cologna
san severo lunedì 24 aprile 2023
06:43:41
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Copyright© 2023 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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sabato 22 aprile 2023

Come un vademecum …

Come un vademecum …
 
In democrazia gli elettori vanno sempre rispettati, ciò non implica però, l’espressione del giudizio.
Perché essa è una formula necessaria per il governo di una determinata cosa senza ricorrere alla forza, alle armi, alla violenza.
A tutte quelle manifestazioni che toglierebbero all’uomo la dignità di uomo riportandolo alla bestia.
Il succedersi della volontà di un popolo, un consiglio d’amministrazione, una organizzazione al governo in maniera pacifica e non cruenta.
A monte d’essa sta l’etica, l’informazione, la formazione, l’educazione alla civiltà, la cultura.
Se tutto ciò che sta a monte è deficitario, avremo sempre una espressione democratica che però non colma quel deficit.
Ecco il giudizio che va espresso e non bloccato in nome della democrazia.
Un popolo che vota e si esprime deve essere esposto al giudizio, anche se il giudizio non può inficiare il responso.
L’etica e tutto ciò che è a monte della democrazia è attività culturale e civile che non è mai armata e violenta.
E poiché non si è all’anno zero in alcuna attività umana, tutto è determinato da leggi e regole che vanno rispettate e non possono essere cambiate se non dagli organi predisposti e rispettate fino all’avvenuto cambiamento e il corso.
Socrate ci insegna e ammonisce con la sua vita.
Una legge “ingiusta”, “sbagliata” va osservata fino a quando non sia stata cambiata da chi è predisposto al cambiamento d’essa.
Allora dobbiamo osservare il responso degli elettori, ma non possiamo sospendere il giudizio che della democrazia è il fondamento.
Ancora, gli eletti non vengono santificati dall’elettore, ma solo delegati alla funzione e se quell’eletto ha colpe da pagare, nessun voto popolare può sottrarlo alle leggi e alle regole.
Va giudicato e se necessario allontanato dalla funzione per la quale è stato eletto.
Ogni unto dal voto non si trasforma in santo e impunito.
Dopo aver precisato l’ovvio che tutti i cittadini dovrebbero conoscere e non ignorare, peggio fare finta, si può dire che il popolo italiano è incivile, ignorante, analfabeta, razzista … “pagnottista”.
Pragmatico per niente se non nel suo "particulare" cinico.
Non è stato sempre così e ancora non tutti sono così, ringraziando il Cielo.
Berlusconi ha ammalato l’Italia di berlusconismo, prima o poi doveva guarire e ora grida al voto “malato” degli elettori.
Ma è guarito l’elettore?
No!
È passato ad altra malattia, la diversità antropologica.
Meno grave?
Non di certo se fa gridare all’appestatore precedente la malattia più recente!
La somma di due malattie e il governo del Paese decretato dal voto popolare langue.
Non voglio trascurare un residuo d’elettore che forse è il peggiore.
Il prete di maniera, colui che razzola male e predica bene.
Smascherato e risentito e non comprende che ha contribuito notevolmente allo sviluppo delle due epidemie credendosene immune.
Predica folle la sua malattia che non vede e sente.
Ti verrebbe di scappare, ma la malattia ti segue e solo la cura.
La cura, signori miei e il Molise è ammalato della stessa che tra una settimana riscontreremo in Veneto.
 
Michele Cologna
San Severo, lunedì 23 aprile 2018
08:35:41

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venerdì 21 aprile 2023

Quella

Quella
 
Ricordi quella?
Fu sera d’occhi rapiti, come
preludio de la nostra,
composizione in un solo atto,
Resti.
L’incanto morì ne l’attesa e
la notte orfana di stelle,
inghiotti il tempo.
Quello che neanche in affido
il cielo aveva per noi serbato.
Necessità mancata
di mendace verità promessa.
Fluisce il ricordo ora,
in questo mattino di noi privo,
e le rose al vento, fiutando
nei boccioli l’aria, quasi a festa
baciano gli olivi …
de il Te Deum è celebrazione.
 
Michele Cologna
San Severo, martedì 21 aprile 2015

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giovedì 20 aprile 2023

Sapere cos’è il coraggio …

Sapere cos’è il coraggio …

Questi sprovveduti, incapaci, casuali, ignoranti e tanto ancora e tutto in negativo, hanno coraggio.
Si tuffano nel mare del “non va” del tempo confuso e alla fine della spinta propulsiva, e sproloquiano.
C’è un retaggio di fascismo, ma è come fosse l’ancora di salvataggio.
Hanno dentro un motore che li muove, ma nella confusione perdono la strada.
Comunque la cercano.
Dall’altra parte c’è motore che potrebbe andare e anche con guida certa, ma manca il propellente.
Fermi e all’altro che si muove, il solo grido “stai sbagliando”.
“Vai a sbattere”.
Così l’errore come costante d’ogni azione e causa, da una parte.
L’immobilismo colpevole, per mancanza di coraggio, dall’altra parte.
Colpevole perché sanno ciò che non va e cosa dovrebbero fare, ma temono il cammino.
L’incompetenza tout court, ancorata a una ideologia delittuosa, contro il sapere che non sa muoversi per timore di sconfessarsi e apparire incoerenti.
Fuori da un dettato “progressista” che ha segnato limiti evidenti e compromettenti al senso di marcia.
L’errore e l’immobilismo.
Questa è la realtà dell’Italia e non solo d’essa, ma di tutte le democrazie e liberali.
L’assenza di coraggio degli interventi necessari.
Come se potessero liberarsi da sole dai cappi scorsoi che le stanno soffocando.
Se non si avvierà quel motore fermo, se non gli verrà versato il propellente che esiste e si conosce, sarà la fine delle democrazie e la presa del potere ovunque delle democrature.
Attenzione e gridare al lupo, al lupo non serve.
Fascismi e tirannie, democrature sono la realtà che avanza in ogni emisfero dell’intero mondo e la pavidità delle democrazie liberali dietro le grida manzoniane dell’antifascismo e le tirannie, stanno loro consegnando la civiltà.
L’Occidente, l’Europa, l’America perdono punti e attrattiva perché vivono l’illusione che la democrazia, essendo un sistema aperto, ha in sé gli anticorpi contro ogni tentativo di soppressione.
Fatale errore.
La Democrazia va tutelata con la difesa e l’attenzione che alcuna attività, mirante a chiudere quel sistema, possa radicarsi.
L’informazione. L’economia. La globalizzazione. La speculazione. L’esclusione. Il razzismo.
Sono autostrade che vanno percorse senza alcun timore e accondiscendenza.
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 21 aprile 2023
06:44:49

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