giovedì 1 settembre 2022

Lettera aperta a Maltese Bruno

Lettera aperta a Maltese Bruno
 
Bruno caro,
mi elogi per il mio senso alto dell’amicizia e ti ringrazio.
Quanta fatica, però.
È come innamorarsi di una prostituta e fingere.
Ogni suo rapporto è una coltellata, ma ne sei innamorato.
Ieri ho incontrato nella lettura un commento della nostra amica Carla Cassandra risentito.
Scriveva il nome in quella risposta e ho capito.
Sembra che le rimproverasse i post con un soggetto unico la sua immagine.
Carla è una donna fantastica per la sua intelligenza e spigliatezza alla bella età di circa 85 anni.
La signora odiante e uso il termine con consapevolezza e costatazione mi ha offeso per anni.
Come avere un pugnale nel fianco.
Niente andava bene e rimproveri.
Anche gli auguri di buon compleanno furono tormento, “non erano belli come quelli fatti ad altri”.
Si scusava, meglio accampava il suo disturbo bipolare.
Voleva essere celebrata ed si pensava l’ispiratrice dei miei scritti.
Quante, e che liti furibonde per questo ruolo e io l’asino a prendere colpi.
Bruno s’è inscenato di tutto e amicizie perdute.
Amicizie davvero amate.
Una persona perbene e lecita, chiara, teme il torbido e prima che questo tocchi lei, va via.
Si fa da parte.
I miei post passati sembrano un cimitero, Bruno.
Tutti nomi spenti per abbandono di Muse e rivali, aspiranti.
Gli ometti per manifesta gelosia.
Anche amicizie che si manifestavano intense.
Non è prerogativa femminile o maschile, no!
È della miseria dell’uomo, Bruno.
Messaggi privati che fanno rabbrividire.
Alcuni come un delitto ti fanno accapponare la pelle.
Questa è l’amicizia e poi ci sono quelli veri.
Amiche e amici e la loro parola e presenza è Grazia.
Pochi, pochissimi, Bruno caro.
Tutto già sperimentato nel reale e non c’è diversità!
L’uomo è lo stesso sempre.
Abbraccio e ad maiora semper, Bruno.
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 2 settembre 2021
18:49:20
 
 
 
 

 

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