mercoledì 7 settembre 2022

La cura …

La cura …
 
 
Ero andato a comprare l’acqua minerale da Del Vicario e lì lo incontrai.
Stava seduto davanti all’esercizio con il titolare, all’ombra del muro.
“Complimenti signor Piccaluga.”
“Dio la benedica, sembra un giovanotto!”
“Se posso, quanti anni?”
“Dio se ne è dimenticato di me, figlio mio.”
“Ma come, sta così bene, si ricorda di me?”
“Sei il figlio di Narduccio Cologna, certo che mi ricordo!”
Mi ricordava pure bambino e poi studente, eravamo vicini di casa.
Lo accarezzai, non riuscii a trattenere l’emozione.
Aveva novantaquattro anni.
Dopo, forse meno di un mese, incontrai il figlio Mario.
Gli ricordai dell’incontro con il suo papà e, “Papà è venuto a mancare”.
Restai di stucco e gli raccontai.
E Mario apri il suo cuore.
Avevano trovato dei bigliettini scritti e loro non avevano capito niente della sofferenza del padre.
Sia lui Mario, che il fratello Ennio.
Dopo la morte della moglie, loro madre, che stava sulla carrozzella impedita, il papà non trovava più ragione di vita.
L’assistenza della moglie lo teneva in vita.
I figli non avevano capito il dramma del padre, se non dai biglietti trovati e a morte avvenuta.
Gli chiesi se non avesse fatto il gesto risolutore.
Negò, ma a me sembrò affermazione.
 
 
***
Cosa significhi assistere una persona?
Curarla.
Tutti ne parlano, ma solo chi ne svolge il compito sa.
È cosa che non si trasmette.
Incomprensibile a chi non ha provato.
Tutti hanno subito la perdita di un fratello.
Ma quanti del fratello perduto hanno conosciuto la cura e l’amore?
L’azione e la fatica.
Il senso.
Giovanni per me era fratello e figlio.
Figlio e fratello sfortunato e mi dava la sofferenza che lui sentiva e anche quella che per limiti razionali ignorava.
Lo lavavo accudivo come un bambino, ma forse non ne aveva consapevolezza.
Un impasto.
Magma impossibile da selezionare, componenti e materiali.
Legamenti.
Mi toglie ancora il fiato.
È impossibile!
Non può essere e ritorna con le sue espressioni.
Gli sguardi, il sorriso, gli occhi.
Soffro.
Maledettamente soffro e non mi do pace.
Mille colpe e non sono vere.
Lo so che non sono vere, però tolgono la vita e il respiro.
Ti asfissiano.
Vorresti morire.
Quanti anni hai?
È domanda stupida!
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 7 settembre 2022
10:51:17

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