venerdì 18 novembre 2022

Lc 23,35-43 domenica 20 novembre 2022

Lc 23,35-43 domenica 20 novembre 2022
 
“Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno”, «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto» 
 
Nel mio della settimana scorsa, un amico molto cattolico ha ironizzato chiedendomi se Gesù camminasse ancora la terra.
Il senso del passo di questa domenica?
Sta nei sottotitoli qui posti: il primo, “Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno”; il secondo, «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Peccato e Potere.
Il popolo sempre peccatore, il potere sempre giudice.
La supplica che salva.
La certezza che giudica.
Il peccatore e la preghiera dell’insufficiente.
Il potere e l’arroganza della forza a sé bastevole.
Gesù.
È lui il Cristo di Dio?
Oppure è lui il Dio degli uomini, peccatori per immanenza?
Se Gesù fosse stato il Cristo, avrebbe camminato i luoghi del culto, dell’adorazione, della Legge, della forza, del potere.
I suoi discepoli e seguaci sarebbero stati scribi, farisei, celebranti di ogni legge e potere.
Invece Gesù cammina la terra e incontra gli ultimi.
Va, sta con il peccato e il peccatore.
Non gli interessa né la Legge che è Dio, né il potere che è Cesare.
Egli sta, è Amore che è il sostituto di Dio, della Legge e del Potere.
È, se riflettete bene, il peccato che si redime.
Ma non è peccato anche il potere?
Certo.
Il potere è l’uomo.
Quindi Amore non trascura “il ladrone”, ma neanche “chi non sa quello che fa”.
Caro amico, ironico per sufficienza, ti è bastevole per capire che Gesù cammina ancora tra e con gli uomini?
Non ti lascia comprendere come ogni dottrina sia la negazione del suo viaggio sulla terra?
Che non sta con alcuna celebrazione, se non con il Ladrone pentito che già abita con lui?
Ma vorrei che con te lo capisse chiunque si prospetta salvatore dell’altro per ideologia.
La salvezza sta nel salvare la prostituta da ogni pena e magari suggerirle di non peccare più.
Come nel convincere la propria madre a non subire l’umiliazione della evitazione.
La propria sorella a non essere costola.
Il proprio fratello ad ospitare il barbaro.
Io sono Giorgia, è la tua stessa superbia, amico mio.
Il comiziante con il rosario e la Bibbia è della tua stessa arroganza.
Come pure chi sta con il popolo per assecondarlo, e non per comprenderlo e insieme consumare pane e pesci.
Amico mio, il Vangelo serve a questo.
Rendere migliore sia te che me.
Il Potere, nessun potere che può giustificarsi in nome di Dio.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 19 novembre 2022
08:18:40

https://www.facebook.com/michele.cologna/posts/10228868075597716 

https://www.facebook.com/michele.cologna/ 

Nessun commento:

Posta un commento