sabato 16 luglio 2022

Il sonno della ragione genera mostri

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Il sonno della ragione genera mostri.
Ci siamo.
Una società di mostri, una “civiltà” mostruosa.
Abbiamo con l’acqua sporca buttato il bambino.
Siamo tutti belli, puliti, egocentrici e solidali a parole.
Ci neghiamo razzisti, ma …
Abbiamo sciolto il cemento nell’acqua dell’egoismo e siamo diventati blocco.
D’ignoranza e la cultura fa raccapricciare.
Dio è un optional del nostro sentire e Socrate e Platone, Gesù di Nazareth frutto di un “buonismo” coglione.
Il padre e la madre, il fratello sciolti in una socialità babbea e l’appartenenza un saluto al telefono e un cuoricino con TVB.
Il nemico tutto ciò che non coincide con me e il mio pensiero.
I miei interessi.
Gli altri coglioni da derubare e governare buoi.
Perduta ogni vergogna.
La colpa non è in sé, ma nello smascheramento del sé.
E la morale e il bene comune, l’altro dopo di me.
Allo scalino più basso.
Io e poi se c’è possibilità e spazio l’altro.
Fosse mio figlio, mio padre, mia madre, mio fratello.
Sono nomi e ruoli che seguono l’io che risiede nell’interesse e l’immagine.
Io sono io e voi tutti, tutti gli altri siete … niente.
I morti fuori dalla casa e dalla vita.
Da dove hanno vissuto e le camere ardenti si moltiplicano.
La morte è disdicevole, sporca la vita.
E i vecchi vogliono ballare e si offendono a sentirsi definire vecchi.
Sono diversamente giovani, e il deforme diversamente abile.
E le parole non si coniugano più con la cosa.
La legge morale è nel diritto positivo e aggirarlo è intelligente.
Non sei autorizzato ad agire, ma le attenuanti salvano.
Anche se hai comprato la latta di benzina per bruciare la tua donna che ha deciso diversamente.
Esportare la democrazia è lecito.
Anche ritagliarsi i propri interessi nell’orto del vicino.
Se il vicino si ribella e ti ammazza è terrorista.
Tu, io malato, la vittima.
Una civiltà per nascere impiega secoli, per morire niente.
Il figlio dice al padre cosa mi ha dato questo Paese, questa Città e non capisce che gli ha dato la vita e l’appartenenza.
L’identità.
Ma la storia non esiste e non si compone di passato, presente e futuro.
Esiste l’io e il presente.
Tutto il resto è chiacchiera.
 
©
Michele Cologna
San Severo, 16/07/2016 10:11:09

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