martedì 19 luglio 2022

… e l’illusione 20 luglio 1946 – 26 dicembre 2011

… e l’illusione 20 luglio 1946 – 26 dicembre 2011
 
 
Porta in sé tanti significati, ma un unico comune denominatore.
L’errore.
Parte come figura retorica dell’ironia ed è vero, ma loro non hanno mai accostato il termine alla percezione, l’appercezione come noi, molti di noi, usiamo.
Un falso, un errore percettivo.
Aliquid sunt Manes.
I Mani soni cosa certa.
Nessun dubbio e i Lari, le anime dei Morti, erano gli spiriti protettori della famiglia, delle proprietà, delle attività in generale.
Nella mia abitazione e in quella di Giovanni, non ho messo su proprio un’edicola, cosa a cui ho sempre pensato e desiderato, ma un altarino dove Voi a vegliare.
La mattina e in ogni circostanza, lì Voi, a mio supporto e ragionamento.
Quante volte il rimbrotto, Voi che avevate “costruito” il danno e io a ripararlo.
Custodirlo.
Accudirlo.
E ciò che era fatica e pesante, ora mi soffoca nella leggerezza del niente.
Insostenibile.
Ora Giovanni è con Voi e in un solo attimo Vi ho perduto Tutti.
Sì, era Giovanni, il legame indissolubile che ci reggeva nella continuità e stavamo.
Come un sempre eterno della nostra finitezza.
Mammina e Papà, Carolina e Mario, la recita comune dell’Eterno Riposo.
Si è aggiunto Giovanni e mi è difficile metterlo in coda.
Mi toglie il respiro l’assenza, il pensiero.
È il tuo genetliaco Carolina e l’illusione si nutre di verità.
State insieme e con la verità, essendo voi in essa, conoscete e nessun dubbio.
Non so se gioite e vi abbracciate nella ricorrenza.
A me è tormento.
E lo sguardo fiducioso di Giovanni che mi dava la certezza di Voi, l’ho perduto.
Non posso più rimproveravi e assolvermi nelle e delle colpe.
Un credito a cui non posso più accedere.
Ve ne siete andati tutti in età non pertinente alla morte e io sono vecchio.
Dovrei essere il più saggio di voi e invece mi perdo.
Come un bambino che cerca e s’illude.
Buon compleanno, Carolina.
Auguri.
Anche a te Mammina che l’hai partorita nel dolore.
E tu, Papà, che riempivi il tuo sguardo della sua bellezza che assimilavi alla mamma tua, nonna Carolina.
Anche a te, Mario, marito ineccepibile e buono.
Quanto sei stato buono e bravo, Mario.
Giovanni, hai smesso di tormentarti e tormentare, godi.
Stringiti forte a mammina e papà a Carolina e Mario e perdonami.
I miei rimproveri erano a causa sua, Follia dalla quale ti sei liberato e non ci sarebbero più ragioni.
Non ci sono ragioni e solo Amore, Senno più ti serve.
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 20 luglio 2022
06:23:20
 
 
 
 

 

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