martedì 2 marzo 2021

Sono io disponibile a me stesso?

Sono io disponibile a me stesso?
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Delle domande.
E tormentano.
Una in particolare, ed è quasi paura rispondere.
O forse non voglio semplicemente.
Sarebbe come vivere la sconfitta.
Le battaglie si combattono e si vincono e si perdono.
Anche le guerre, ma quella al singolare?
La guerra?
Forse sbaglio l’impostazione.
E la domanda ha in sé la risposta e l’inganno.
Brutalmente: è nelle mie disponibilità la mia vita?
Sono “cosa” che mi appartiene?
E non scomodo il Diritto Positivo, no!
Il Diritto Inalienabile, Indisponibile dell’Uomo davanti all’Uomo.
È una montagna non scalabile questa domanda.
Forse.
Se il mio Diritto è Indisponibile all’Uomo e io sono Uomo, può essere mai a me disponibile?
Perché la deroga qualora me ne appropriassi?
E se me ne approprio non muta la sua natura di Inalienabile e Indisponibile?
Da Oggettivo quale la “sacralità” del Divieto Assoluto lo rende, non diventa Soggettivo e quindi disponibile e alienabile?
La deroga non diventa licenza?
E poiché la licenza presuppone un’Autorità, non trasformo me stesso da Uomo in Autorità?
L’Autorità fagocita l’Uomo.
Muto la mia natura, e quello che non è concesso, consentito all’Uomo, diventa lecito all’Autorità.
Non è possibile!
Amara è la sintesi e mi nega nel vissuto.
Nel pensiero che ha accompagnato il mio vivere.
La mia superbia di Io Assoluto davanti alla mia vita cede.
Se debbo conservare la natura di Uomo debbo cedere all’Uomo, e quindi piegare la testa all’Indisponibilità e Inalienabilità della mia all’Uomo.
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©Michele Cologna
San Severo, giovedì 2 marzo 2017
11:17:56
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N.d.A.
Questo scritto è senza alcuna pretesa.
È solo la mia riflessione da Uomo maturo che mi fa approdare a un pensiero non condiviso da giovane.
Ho sempre creduto che io fossi l’unico a poter disporre di me stesso e ne avessi licenza come Uomo.
Invece se l’analisi - sebbene in estrema sintesi - è vera, giusta nella formulazione, io da Uomo non dispongo di me stesso.
Ma ne dispongo solo come Autorità.
Trasferisco l’Uomo nell’Autorità aprendo a questa quella porta che non le dovrebbe mai essere aperta.
Il Diritto Positivo qualora dovesse appropriarsi di questa materia e non gli compete, tradirebbe l’Uomo nella Sua prerogativa di Uomo.
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