giovedì 11 marzo 2021

Già a l’orizzonte splende e io

 

Già a l’orizzonte splende
e io
.
.
.
.
.
E io sento te e le tue,
quelle de il mattino,
giorno a seguire, che
ti rendeva de il figlio
padre.
La femmina seguiva,
ma il maschio cercavi
e la sorte fu benigna.
La madre ne il nome,
il padre. Eri fiero e la
“continuità” abitava
il senso. Lì con te de i
tuoi la madre assente
e preoccupavi pe’ lei,
l’altra, la vecchia a cui
legavi il fato benigno e
la negata filiazione.
Stridevano sentimenti
contrari e tu sapevi che
lei sola t’avrebbe dato
de la paternità il nome.
Arrivò.
Ma l’attesa preoccupò
te?
La stessa, ma a lei lenta
di giorni in lacrime?
E io mi do risposta, sì!
Anteponevi l’altra a la
madre pe’ sdebitare da
la colpa il senso.
La Madre graziata, cosa?
Era stata fortunata.
Da serva a padrona e lei
no lo fu mai.
Trafitta a la croce che fu
mai altare.
Io al sole che irraggia il dì
che de i miei fu il primo.
.
.
.
.
Michele Cologna
San Severo, giovedì 11 marzo 2021
07:55:16
.
.
.
Copyright© 2021 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
.
.
.
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento