mercoledì 31 marzo 2010

D’occhi assenti, ti guardi…


D’occhi assenti, ti guardi…

Ti assisti disteso e non comprendi l’effigie.
Adusi gesti ti rinviano a motivi estranei.
Riso largo t’irrora immotivate lacrime.
Suoni gutturali non ti rendono il verbo.

Tu, che ora…

ridi pagliaccio
piangi guitto
plaudi stolto
gridi festante

e... contrito gioisci.

Tu…

reggendo la tela di trama sconosciuta…
stipando messe di granaglie insanguinate…
svuotando scaffali di vissuti antichi…
ripudiando la mamma, il figlio e il padre…

che forme hai, chi sei… il nome?


Michele (s. severo 31/03/2010 21.08.24)







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