Or che più non sei di beltà regina
E tempo curvo e stanco anni regna
Carne poggiata e cuor di sfiancate
Strade impervio cammin frustrato
Or che affanno e peso seco trascina
Pensieri freschi e vite immacolate
E anima ceder non vuole il prestato
Esilio alla notte del buio non franto
Or che spazi parabola corta vedon
E sguardo affina trascurate pieghe
Ore effimere travolgon semi sparsi
E nulla feconda terra lacrime arata
Ora roccia di sale il passo aspetta
E passione d’arse cristalline acque
Del canto il cigno ascoltan gelide
Voce afona l’eterna musica versa
Michele (24/08/2009 13.37.16)
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