giovedì 2 marzo 2023

Questa mattina …

Questa mattina …
 
Mi sento estraneo all’Italia.
Alla civiltà italiana.
Il governo e la politica.
I partiti.
Sì, penso e ripenso e il ricordo liceale di Iacopo Ortis!
 
«Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia.»
 
Provo esattamente gli stessi sentimenti.
Gli Italiani sono perduti.
Sono altro dalla tradizione e la cultura del Paese.
La civiltà.
Quella sacralità laica di un Popolo.
La commozione dell’Uomo/Ente.
 
Il Padre mio che, sebbene padrone, si preoccupava del vicinato se aveva da mettere il piatto a tavola.
Che s’inventava commissioni per non umiliare il maestro Nicolino, barbiere, che non riusciva a sfamare moglie e figli.
Che metteva “a padrone” gli anziani avanzati, zia Palmina e zio Antonio, per dare loro una casa e il pasto quotidiano.
Faceva macinare l’intero raccolto di grano e nei sacchi occultava la farina sotto la meta delle frasche per sfamare l’intera comunità della tenuta dei “Coppi di Castello”. 
 
Non conoscevo questa di mio padre.
Qualche anno fa un uomo conosciuto solo di vista, l’incontro dal meccanico e mi chiede se fossi il figlio di Leonardo Cologna.
Gli dico di sì e si presenta.
Era il figlio di Raffaele Iacovino che io sapevo amico di mio padre.
Mi fa la storia e mi racconta della guerra e la fame.
Della magnanimità di mio padre.
Era stato suo dipendente “a padrone” per trenta anni, e poi, facendogli da garante, gli rendeva possibile acquistare dei terreni che furono la loro fortuna di coltivatori diretti.
“Tuo padre è stato un grande uomo, ha fatto solo del bene.”
 
Questo era l’uomo.
Non ho avuto le disponibilità di mio padre, ma questo sono stato io in ogni circostanza.
Negli affetti familiari e no.
Cosa ho io da condividere con questo tempo tristo.
Con la civiltà di questo Paese che riporta il fascismo al governo.
Con chi elegge un Salvini che da Ministro della Repubblica governa l’assassinio di innocenti che scappano dalla impossibilità di vivere.
Solo il nobile Uomo, Presidente della Repubblica, Mattarella, sente la necessità di portare agli ultimi, agli assassinati il cordoglio della civiltà e del diritto.
 
«Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia.»
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 3 marzo 2023
07:25:40

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