mercoledì 15 marzo 2023

Tutti tacciono e …

Tutti tacciono e …
 
Peccato che non ci sia più Eugenio!
Sì, Scalfari!
Grande peccato pure, che nessuno a “la Repubblica”, ne abbia raccolto il testimone.
Così accade che il “grande” storico – il nome è solenne – Ernesto Galli Della Loggia, ci dica, ci metta in guardia del grande pericolo dell’Italia.
I democratici si sono messi già in preoccupata attesa, quando il grande Ernesto scrive, il mondo trema.
Ci chiediamo cosa, chi?
Vuoi vedere che ci avverte del pericolo del fascismo e la portatrice sana Giorgia la feroce?
No, non è possibile!
Appena vinto le elezioni, Ernesto, urbi et orbi, ha spiegato che “nessun pericolo, la feroce donna non era ancora nata quando la Buonanima”, ergo nessuna abiura.
Semmai, ecco semmai, era il Partito Democratico nella sua componente comunista che doveva.
Cosa?
Doveva abiurare, cancellare quel passato che rende impresentabile il presente.
Solenne lezione dello “storico” dal nome lungo e memoria altrettanto.
Fascista?
Sarebbe opportuno che il Mieli storico, faccia una puntata di “Passato e Presente” per togliere a noi l’interrogativo.
Certo scrivendo sullo stesso giornale e non avendo mai detto parola, chi ci scioglie il dubbio?
E invece, è lo stesso “storico” dal nome solenne e la memoria lunga, a sciogliercelo con il commento, editoriale del 14 marzo 2023.
Appuntate le orecchie tutti e trattenete il fiato!
L’opportunità che salva, gli italiani e l’Italia.
 
“Elly Schlein e le sue tre cittadinanze”
 
Non sorridete e non sottovalutate il pericolo!
Il grande storico e nobile dal nome lungo e altrettanta memoria, Ernesto Galli Della Loggia, ci mette in guardia.
Un condensato di pericoli l’articolo suo che metterò nei commenti.
Dovete sforzarvi, io non riesco nell’epitome.
Botti di conati all’intelligenza mia che non regge a tanto!
Ci vuole scienza e competenze che io non conservo.
Mica Ernesto Galli Della Loggia è minestra per tutti!
Ecco perché Eugenio Scalfari e la Repubblica.
Ma l’Uno tace per sopravvenuta impossibilità, gli altri?
Altro interrogativo che forse ci scioglierà Paolo Mieli, storico e collega dell’illustre Ernesto.
Io fin qui arrivo.
Nel Corriere della Sera, nessuno?
Giornale cerchiobottista da sempre, ma il ridicolo è ridicolo.
No, il “Corsera” non è “il Fatto” e non ha come direttore Travaglio che può dire ciò che gli passa e non dico per dove.
Il Corriere della Sera ha pretese di solennità e verità sacre.
Che miseria!
Peccato e forse con Eugenio Scalfari, non l’ultimo, l’altro è morto il giornalismo.
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 16 marzo 2023
06:34:32

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