venerdì 17 marzo 2023

Cosa io con il neofascismo

Cosa io con il neofascismo
 
Se fossi stato delegato al Congresso della CGIL?
No, non avrei protestato!
Solo restituito la delega e la tessera.
Cosa possa dire a me la feroce Giorgia, sebbene Presidente del Consiglio?
Niente, assolutamente niente!
Bisogna trattare per il ruolo certo, ma il Congresso è l’atto più importante dell’Organizzazione e la propria politica e strategia.
È discussione sul sé e la propria politica sul territorio.
La strategia e gli obiettivi.
L’Identità è cosa già definita nel nome, Confederazione Generale Italiana del Lavoro e la Storia.
Allora?
Il segretario Landini ha deragliato.
È comprensibile l’incontro, l’obbligo d’esso con il governo del Paese, non altro!
Ha voluto legittimare il neofascismo interlocutore dell’antifascismo?
Padrone di farlo, non con la mia approvazione e presenza.
Grave macchia e certa stupidità dell’Organizzazione Sindacale.
Ora la bandiera dell’antifascismo non può più sventolare su di essa.
Il neofascismo è legittimato.
Ma la CGIL non è democratica e già nel lontano 1987, ne presi le distanze e la portai in giudizio.
Vinsi la causa, dopo ventisette anni, contro tutto e tutti, anche se non mi fu dato il riconoscimento richiesto e spettandomi.
Mi accusò, ridete, “d’intelligenza”.
Le testuali parole del Segretario Comprensoriale, “ci siamo liberati dell’intelligenza”.
Sì, la mia intelligenza consisteva nella contrarietà, leggete e riflettete, “La vertenzialità diffusa sul territorio, ci inibisce la simpatie politiche e ci limita nell’azione”.
Traduco.
Il diritto del lavoratore non può non essere subordinato alla politica che l’organizzazione deve sviluppare sul territorio.
Così il lavoratore ha due padroni, l’azienda e il sindacato.
È vizio antico e il segretario Landini è nella continuità.
Solo questo pensiero giustifica il deragliamento e si comprende la parola al neofascismo dall’Assise più alta della Organizzazione.
Il lupo cambia pelo e non il vizio.
Come i partiti le organizzazioni sindacali, sono i primi a non applicare il dettato Costituzionale che all’articolo 39, fa a loro l’obbligo di registrazione.
Cioè, li rende soggetti giuridici e come tali l’obbligo alla trasparenza e alla responsabilità.
Il rispetto tout court delle leggi e non la zona franca, nei confronti degli iscritti, dei tesserati e dei cittadini tutti.
Il giovane ingenuo non esiste più e fu errore prendere la tessera.
La mia appartenenza è al Diritto in tutte le sue sfaccettature, nazionali e internazionali e a nient’altro.
Culturalmente socratico e le leggi si rispettano lottando per la loro modificazione.
Ma fino a quanto esse non saranno mutate il rispetto.
Chi leggerà comprenderà anche e speriamo, perché da più un decennio lo scrivo, la mia libertà è assoluta non appartenenza.
Sono un uomo di sinistra perché la sinistra è “inclusiva”.
In tutto e i diritti non sono un dato, ma un “Adaequatio rei et intellectus”.
Ne nascono di nuovi e hanno in sé la necessità, l’obbligatorietà dell’accettazione e codificazione.
L’identità è esercizio della politica nell’agone democratico, non dello Stato e del Governo che hanno l’obbligo non emendabile del dettato Costituzionale.
In questo il Positivo dal Parlamento modificabile.
La Costituzione Italiana è antifascista, se ne convincano tutti, Destra e Sinistra.
Organizzazioni Sindacali comprese, caro Landini.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 18 marzo 2023
06:55:33

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