sabato 31 dicembre 2022

Questo è l’uomo

Questo è l’uomo
 
Gli auguri di Mattarella e il Mondo si fa pulito.
La Politica riprende la maiuscola e l’orribile non le appartiene.
D’un sol colpo scompaiono figuri che terrorizzano il quotidiano.
È pulizia che sogni.
La morte falcia e d’ognuno presenta il conto.
Se ne andato il Papa emerito.
Ho letto cose orribili scritte su di lui.
Era un uomo onesto.
Un galantuomo.
Non ci fu viltà, solo consapevolezza dell’insufficienza.
Lezione che ogni uomo dovrebbe saper cogliere.
S’è posto l’accento sulla fisicità. Peccato.
L’Uomo aveva compreso che doveva gestire una realtà che non gli apparteneva più per cultura e storia e s’è fatto da parte.
Che coraggio!
E invece bestemmie a l’uomo e alla verità.
Non c’è vergogna.
Altri, Giuda, plaudono e non pagano pedaggio.
Sento il vuoto dell’uomo nei festeggiamenti.
Cosa ci sia da celebrare, m’è ignoto.
La Costituzione è ognuno di noi, spiega il galantuomo Mattarella.
Cos’è l’anno nella successione?
Noi che contiamo i giorni e dopo il convenuto riprendiamo il conteggio.
Ci fa nuovi?
Allora scacciamo chi?
E il Presidente del Consiglio attuale, anziché nascondersi per la vergogna alle parole del Presidente, si complimenta per averla omaggiata “la prima volta in Italia, una donna premier”.
È un merito?
Ha ascoltato l’elogio della democrazia e del diritto, lei che non comprende né l’una, né l’altro?
Lei che si nega nel genere, negandolo ad altri?
Festeggiamo.
Mortifichiamo.
Memoria e vita, la morte.
Questo è l’uomo!
Nessuna speranza.
Ci sarà qualche Mattarella, qualche Uomo emerito anche se non sarà papa, e tanti, tantissimi miseri che non proveranno mai vergogna e festeggeranno.
Chi, che cosa?
Lo ignoro non avendolo mai capito e credo, non lo capirò mai.
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 1 gennaio 2023
07:34:11

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… e meno male!

 

… e meno male!
 
Se dovessi io fare il discorso agli italiani questa sera.
Direi cose, ma cose.
La prima che gli italiani un po' di vergogna dovrebbero provarla.
Hanno cacciato Draghi per la Meloni.
Un adagio popolare che calza benissimo, “Hanno cambiato gli occhi con la coda”.
Non è stato sufficiente quello sprovveduto e velenoso per l’Italia e gli italiani, 5Stelle/Lega-Conte1.
Ora questo di incompetenti, fascisti, incapaci, feroci, identitari e sprovveduti all’assalto.
Una destra penosa, borgatara e volgare, gratuitamente feroce con i cittadini onesti e benevola con criminali, evasori, assassini.
“Io sono Giorgia”.
Vergogna!
Un fascista seconda carica della Repubblica Italiana, mentre celebra quella di Salò.
Riammette i No Vax nelle corsie degli ospedali e nello stesso momento fa obbligo della mascherina al chiuso.
Dissociati al potere.
Vieta i raduni, ma non quelli fascisti.
Impone la propria ideologia a figli che hanno genitori che li amano.
Piange per le leggi razziali e si proclama seguito, codino di chi quelle legge ha promulgato.
Certo c’è anche il benestare del deficiente signor Mitraglia, sì l’imbecille Mentana: craxiano, berlusconiano, contiano e giorgiano.
I cittadini con il voto lavano, ma nessuno che lo manda a fare in culo?
Io nel discorso che farei.
I salvati dal voto, gli unti?
Non risparmierei l’Europa e non per quello che fa.
Ciò che non fa!
Il Cancelliere tedesco che teme più le conseguenze negative sull’economia dei contagi.
Mattarella, io non farò il discorso perché sono un cazzo, ma tu dillo che questo è un mondo di merda.
Che questi uomini sono la feccia.
Che l’Europa non può essere questa merda.
L’Europa è del Diritto, altrimenti è una accozzaglia di merda.
Come la nostra Merdosa italiana.
Il fetore.
Nel discorso di fine anno, Presidente, la verità.
L’Italia è un paese di merda con qualche isola di salvezza.
Poi riiniziamo a dirci bugie e sarà benvenuto il 2023.
Incomincerà dai primi giorni ad educarsi all’odore della merda.
Capirà il linguaggio scatologico e lo volgerà, aggiungendo una semplice “e”, in escatologico.
La puzza si farà “essenza di cielo” e saremo tutti felici e contenti.
Vi faccio gli auguri?
Ma sì, buona fine e buon principio a tutti.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 31 dicembre 2022
09:25:02
 
 
 
 

mercoledì 28 dicembre 2022

e ora sai

 

e ora sai
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fu è stato sarà
de la stessa cardini
mai
porta che si chiude
e
mano alcuna sarà a
la toppa
non c’è forgia abile
ai mantici
fabbro al conio pe’
arte duttile
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michele cologna
san severo giovedì 29 dicembre 2022
07:36:31
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lunedì 26 dicembre 2022

Per il genetliaco e l’onomastico di Stefania

Per il genetliaco e l’onomastico di Stefania
 
A tarda ora ieri sera, Riccardo, “Mamma mi dai un bicchiere d’acqua”.
Ti sei nell’immediato alzata e hai servito il figlio.
Mi sono un po' urtato e ho costretto la voce a tacere.
Certo era concentrato sul gioco ed è stato naturale, senza pensiero, la richiesta.
La tua solerzia.
Disponibilità che ti fa unica.
Mi sarei alzato anch’io, se la figlia me l’avesse chiesto.
Non potevo intervenire e rispedii il pensiero, “Riccardo, la tua mamma è mia figlia!”.
La tua in un flash e il padre.
Le ansie e le paure.
La gioia e le domande.
Non era un bel tempo a quattordici giorni dalla bomba a Piazza Fontana e l’autunno caldo.
Il passo cadenzato dei manifestanti e il tono mi inorridivano.
“In che mondo avevo messo la mia creatura”.
Come se la storia fosse rimasta ferma e il fascismo, il nazismo mai morti.
Ti avrei difeso.
Sempre comunque.
In ogni modo e non ti dico progetti e strategie.
Il turno, che mi teneva lontano da te, non finiva mai.
Che dono!
Ancora mi scendono le lacrime, fu il lampo che spense la propria sul tuo illuminato e docile.
Gioioso e disponibile sorriso d’assenso.
Sei qui, sei a me vicino e non volevo scrivere.
Tra poco ti alzerai e il sorriso tuo lenirà ogni pena.
Ma non avrei sviscerato il tormento e tu sai quale, Stefania.
Ha ricevuto la tua stessa educazione insieme a Barbara e Pamela.
Lo stesso affetto.
Identico amore.
Tanta diversità e percezione, incomprensibili.
Molto più debole culturalmente, ma è stata sempre la sua “superficialità”.
La realtà mi ha smentito e ho sbagliato.
Pensavo fosse solo il difendersi da quella cultura che non avrebbe mai raggiunto.
Invece e tremo al pensiero che si va sempre più radicando.
La conferma.
Non ci credevo, ma speravo.
Avrebbe telefonato a voi e alla mamma.
Vi avrebbe fatto gli auguri.
Niente.
Il suo odio sommato a quello della moglie è granitico.
Ho sciolto il nodo.
Liberato l’animo.
Godrò il tuo e sarà ricompensa e conferma.
Buon compleanno, Stefania.
Buon onomastico e anche a tuo marito Stefano.
Auguri, Figlia mia.
La tua dolcezza, desiderio d’ogni padre, è risarcimento e speranza.
Vita che sempre germoglierà.
Il perituro non è contemplato.
 
San severo, lunedì 26 dicembre 2022
08:23:57

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domenica 25 dicembre 2022

è nato

è nato
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come a dormire la terra
e nudo
adagiare sopra il niente
nulla per cuscino e
né storia e tempo
sinusoide al seno e
suggere
l’eterno d’un attimo
spezzato
fluttua il vagito e
al parto apre lo screzio
è nato
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michele cologna
san severo martedì 25 dicembre 2018
09:35:53
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venerdì 23 dicembre 2022

e ti chiederanno

e ti chiederanno
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perché
 
e sarai a quello
bivio imboccato
e
al falso votato
 
salvezza de l’asserzione
di colui che il sé a lei
luciferina consegnò
e
 
poi al padre
 
domanderanno e tu
costruttore di bugia
non potrai che in essa
proseguire
 
mai ci si inventa nuovi
 
e
 
il cammino tuo di figlio
mancato
no il padre sanare non
può
 
è scritto
 
si è oltraggiato il padre
non ci sarà figlio
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michele cologna
san severo sabato 24 dicembre 2022
07:43:25
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Post scriptum
“Tu scendi dalle stelle”.
Sognava alle note il bambino.
La letterina sotto il piatto e la poesia.
Il bacio.
L’emozione e la commozione.
Dio a benedizione del desco.
Buon Natale a tutti, amicizie e lettori.
Auguri di buone feste.
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Perché la fede 

Perché la fede 


Ecco perché nella vita serve la Fede!
L’ingenuità del Bambino e le favole si animano.
La favola della nascita di Gesù di Nazareth toglie grandezza all’Uomo e ridicolizza il Divino.
Chiedo perdono a tutti e le mie parole non vogliono offendere nessuno.
A Dio niente è impedito e che sia stato lui a dare quei “Talenti” al Figlio Gesù, è possibile e vero.
Anzi è la mia verità.
Ma che Dio possa copulare con una vergine per far crescere il Figlio da immolare, è favola antica.
Già tremila anni prima di Gesù altro figlio di re venne al mondo per tale missione.
Bene, male abbiano fatto gli Evangelisti a scrivere queste cose non lo so.
Ma forse rendere alla Fede la Fede, è più importante della Favola.
Gesù è nato in una grotta, quanti figli sono nati in una grotta.
Ha avuto un Padre putativo, quanti ancora e ancora.
Ha avuto quella formidabile intelligenza e forza, sì!
È stato ammazzato dal potere, sì!
Quanta grandezza umana c’è in tutto ciò.
Infinita, immensa.
C’è stata la mano di Dio in tutto penso di sì!
Tanti grandi hanno camminato la storia dell’Uomo, questi sono stati grandi per loro stessi, o non c’è stata anche per loro la mano di Dio?
Dio non aveva bisogno di copulare con una donna, perché tutte le Donne sono sue Figlie e i Figli delle Donne sono Suoi Figli.
Aequatio intellectus et rei.
Dio è un Pensiero semantico e non apofantico.
Scusatemi ancora e se le mie parole hanno offeso qualcuno a quel qualcuno chiedo scusa e perdono.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 23 dicembre 2017
09:56:29
 
 
 
 

 

giovedì 22 dicembre 2022

Qualcuno che glielo dica …

 

Qualcuno che glielo dica …
 
Che sia leggenda o storia non è un problema.
È il senso che a noi interessa.
Abile e convincente, ingannevole nei suoi travestimenti maschili, riuscì a farsi monaco e poi a farsi eleggere papa con il nome di Giovanni VIII.
La Papessa che non si astenne, gravida e in seguito a forte stress, il travaglio prematuro.
Fu prima trascinata per le strade di Roma, legata al piede di un cavallo e poi lapidata.
Barbarie.
Ora la Nostra, anzi il nostro Presidente del Consiglio, questo pericolo non lo corre.
Prima perché non si praticano più quelle arti barbariche, poi perché lei, sua confessione, sembra non usa, o pochissimo, alla possibilità nella quale la papessa abbondava.
Non corre pericolo di vita ed è vero, però.
Che è nuda qualcuno glielo dica.
Dobbiamo aspettare l’innocenza per farglielo gridare?
Qualcuno scrisse che non è sgradevole all’occhio, de gustibus.
Ma si copra è necessario.
Il nudo stanca e fa perdere ogni stimolo.
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 23 dicembre 2022
07:40:11
 
 
 
 

mercoledì 21 dicembre 2022

Per il genetliaco di Riccardo

 

Per il genetliaco di Riccardo
 
È di questi giorni e i mass media ne stanno dando ampio spazio.
Molti ragazzi abbandonano, minacciano di abbandonare la scuola.
Non la trovano interessante, la motivazione più nobile.
Più plebea, non insegna a come fare soldi.
La paideia.
Cos’è questo termine mai trascurato dalla cultura greca e assimilato nel mondo.
Di più quello occidentale.
L’educazione.
La pedagogia.
Ricordo d’essa la traduzione dal greco del testo “La Ciropedia”.
Che fatica, Riccardo.
Difficilissimo, perché al ragazzo mancano le categorie filosofiche/pedagogiche per avere piena percezione e quindi padroneggiare la parola della traduzione.
Non ti dico cosa scaturiva.
Tanto riso, ma anche tanta frustrazione.
“Cosa ce ne frega a noi dell’educazione di Ciro”, era il commento più buono.
Ciro era destinato a regnare e doveva imparare tutto.
Il bene e il male, gli Dei e gli uomini, la storia e il governo.
Comprendi, Riccardo?
La scuola, che è l’applicazione della pedagogia, serve a formare l’Uomo.
Perché l’uomo se non è sapere, è niente.
Hanno torto i ragazzi che vogliono abbandonarla?
Sì e no!
La scuola è diventata la cenerentola di questo nostro tempo dissennato.
Ci sono soldi per gli evasori fiscali, non per la scuola.
Docenti e discenti depauperati.
Fatti privi di futuro e senso.
Anche ai miei tempi e non sapevi a cosa fosse finalizzata.
Mi ricordo a Milano in cerca di lavoro.
Cosa sai fare?
Niente.
Nella ricerca mi ripetevo a memoria declinazioni e coniugazioni.
Eccezioni e verbi irregolari.
Sapevo tutto e non mi serviva a niente.
Fui assunto come manovale dalle Acciaierie e Ferriere Falk.
Portato in fabbrica e consegnato a una linea, dovevo imparare l’uso di ogni postazione.
“Puntiamo su di lei che è giovane”, il dirigente del plesso, “Nel giro di tre mesi imparerà tutto e passerà ad altro incarico”.
Una settimana e avevo superato con diligenza la prova.
Sbalordirono tutti, io no.
Avevo in corpo tanta potenzialità che potevo governarli tutti.
La formazione al bisogno.
La scuola va riformata, ma l’abbandono, la richiesta della fattualità stanno solo nella “cultura”, quel Tempio che essa è.
Avevo gli stessi anni tuoi, Riccardo.
Mio padre morì ad ottobre del ’62 e io facevo i quindici anni a marzo del ’63.
Mi volevano tutti uomo e responsabile.
Io mi sentivo insufficiente e, ancora ora scrivendo, mi scendono le lacrime.
Quante, Figliolo mio.
Ma tu sei fortunato, hai la più bella mamma del mondo e il papà d’altrettanta fattura.
Questo nonno che ti ama da struggersi.
Buon compleanno, Riccardo.
Auguri, bello di nonno.
Ho certezza della tua serenità che è la cifra dell’Amore che ti circonda.
Mamma, papà, Monica, le zie e i nonni.
Nonno Michele, nonna Tonia, nonna Licia.
Manca nonno Umberto, ma il suo sguardo dal cielo è posato su di te.
Il mio pensiero ti avvolge ed è musica celeste, Riccardo.
 
Nonno Michele
 
ps
Le due foto della campagna le ha fatte nonna Tonia per te poco fa.
 
 
 
 

martedì 20 dicembre 2022

L’ultimo dono

L’ultimo dono
 
La cosa più triste il non potermi più donare a te.
E ci penso, Giovanni.
Appena il tuo decesso e davanti alla tua dimora, l’ultima, ti ringraziai per quello che mi avevi donato.
Il pensiero era partito e gli interrogativi, perché.
L’umanità alla quale la tua cura mi aveva piegato, pensai.
L’esercizio della fratellanza.
La promessa alla mamma che mi sarei di te preso cura.
L’amore.
Ieri sono stato informato dal marmista che era pronta la lapide e questa mattina l’avrebbero messa.
Folgorato dalla gioia, “Il mio ultimo dono a te”.
Come il congedo.
Nulla più posso a te donare.
Possa per te io fare, Giovanni.
Come se la lapide ci avesse sciolti nella libertà.
L’ultimo dono.
E che il dono sia opera delle mie figliole, le tue nipoti Stefania, Barbara e Pamela, mi ubriaca di Bellezza.
Mi fa dire, or ora a Tonia, che ti ha amato, “che figlie stupende abbiamo”.
Non è addio Giovanni, fratello mio, no!
È la parità che ci siamo guadagnati con il dono.
Tu ora affrancato e io in attesa.
Ma già la libertà ci libra.
Vale Giovanni, fratello amato.
 
Michele Cologna
San severo, martedì 20 dicembre 2022
18:34:03

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lunedì 19 dicembre 2022

Quando il senno …

Quando il senno …
 
La più grande conquista dell’uomo è il diritto.
Da sempre è stato l’anelito a cui tendere.
Se non ci avete mai pensato, basta l’osservazione del bambino che crescete.
Avete allevato.
I suoi capricci, il pianto fonte di qualcosa che riteneva, ritiene suo per diritto.
Il diritto non è un dato, cari amici, uomini e donne, che leggete.
È un bisogno.
Individuale che il contesto insieme, rende oggettivo.
Sociale e civile.
Inalienabile e Positivo.
L’inalienabile, pur partendo dall’uomo, non è più nelle sue disponibilità, quando da Esso, in quanto pluralità, riconosciuto.
Il positivo è la legge che deve rifarsi al contingente e alla possibilità nel disegno del Diritto più Alto.
Inalienabile e Costitutivo.
Pensatevi come educatori e noterete che lo schema che vi guida, vi ha retto è questo.
Controllate, è la stessa logica che governa gli Stati di Diritto.
Dovrebbe.
Lo strumento è la Democrazia che detta la forma e i tempi.
Elementare Watson, direbbe il Tizio.
L’epitome ti fa quasi vergognare, l’ignoranza di più.
La realtà politica, morale, etica, civile, sociale, culturale in maniera abusiva e con percorsi non pertinenti al ragionamento in punta di diritto, introduce devianze.
I partiti di questa devianza. sono la fonte legittimata.
Da cosa?
L’ideologia e l’interesse.
Aberrazioni.
Più truce l’ideologia che il più delle volte copre l’interesse, peggio quando essa è eterea.
Non dettata dall’interesse, ma dalla fede.
Il socialismo, il liberismo, il cattolicesimo, il conservatorismo, il modernismo, il progressivismo e ogni “ismo” che deviano il corso delle cose a proprio vantaggio e conferma.
Aberrazione delle aberrazioni elencate è l’uomo “immorale” che si propone di trarre vantaggio personale con l’illecito.
Arrivo alla fine del ragionamento.
È uno schifo nell’intero mondo politico e civile.
In Italia il peggio.
L’immoralità è un pregio.
Un valore come fregare l’altro e il ginocchio all’altare.
Non confondete, all’altare sta tutto ciò che è perdonato, legittimato dagli “ismi”, ai quali si aggiunge la resa alla comprensione e la tolleranza.
Il perdono all’errante e non nel senso evangelico.
Corrotti e incapaci, marioli e delinquenti, mafiosi e ricattatori: la fauna italica.
Prospera e come non potrebbe?
Quanta fatica costa uno scritto come questo.
Sembra qualunquista e tale sarebbe, se non dicessi che in questo mare magnum fangoso, non ci fossero anche persone perbene.
Sono una sparuta minoranza, ma ci sono e in tutti i partiti.
Il Partito Democratico sotto attacco e cosa deve essere è l’esercizio di tutti.
Anche di molti scriteriati.
Scellerati, bigotti e immorali.
Il ritorno al passato è la sirena che affascina.
Cioè all’ideologia catto/comunista.
Non ho mai dato l’adesione al Partito Democratico e non sempre l’ho votato astenendomi dal voto.
Lo ritengo però, l’unico e vero partito del panorama politico italiano per la scelta non ideologica.
Un partito plurale e la guida nel Diritto.
Forse non lo sanno nemmeno loro i dirigenti e gli aderenti al Partito.
È il partito del futuro, perché avrà futuro solo chi sarà paladino dei diritti.
Di tutti e senza privilegi.
Il diritto non li contempla.
Certo la scelta del personale politico/amministrativo deve essere oculata e non finalizzata solo al consenso.
Quante teste e non dico di cosa, cadrebbero con questa semplice scelta.
Anche nuove e tante adesioni.
 
Michele Cologna
San Severo, martedì 20 dicembre 2022
07:35:49

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sabato 17 dicembre 2022

Mt 1, 18-24 domenica 18 dicembre 2022

Mt 1, 18-24 domenica 18 dicembre 2022
 
“Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide”, “Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”
 
“La pensata dello scopatore”.
Un detto popolare che sta a significare quando uno torna sui propri passi.
Lo spazzino per mestiere, io per mestizia.
Sì, perché in verità, Giuseppe mi fa molta tristezza.
Non volevo fare commento al Vangelo, non sopporto le prepotenze.
Di più se vengono da Dio il quale è piuttosto aduso alla cosa.
Ma la fermezza ha ceduto al pensiero, “compare Vincenzo”.
Di mestiere mediatore di vino.
Mio padre, “Michelino, passa da compare Vincenzo e digli che nella mattinata di domani, venga a prendere il campione dalla botte x, y”.
Il bambino puntuale e veloce sbrigava la commessa.
Abitava un basso con molta dignità e moglie e figli.
Una faccia pulita e sempre pronta. Ubbidiente.
Piaceva molto a Michelino, la sua gioiosità.
Sorridente e disponibile.
Un uomo buono e il bambino diventato uomo ne ha avuto conferma più volte.
Anche l’amicizia con uno dei figli.
Molto carine le fanciulle, ma proibito fare amicizie se non di genere.
Già vecchio io, Vincenzo molto di più.
Un giovane badante che lo accudiva con cura e devozione. Lo portava quasi ogni mattina a passeggiare nei vigneti del figlio.
Un giorno a ragionamento con un amico/lavorante e brutalmente, non era il padre.
Mi fece così male apprendere la “cosa” che non litigai con il delatore solo per antica educazione.
Basito.
Non era possibile.
Conoscevo compare Vincenzo da tanto e i figli. L’amicizia.
Indignato ne parlai con mia moglie, Tonia.
Sì, sapeva tutto!
Compare Vincenzo frequentava il papà suo quand’era in vita.
La moglie di compare Vincenzo stava a servizio presso un signore benestante.
Ricco proprietario di terreni e case.
Da questa relazione nacque il secondo dei figli maschi.
Appunto il titolare dei vigneti che erano dono del padre biologico.
Compare Vincenzo, padre putativo.
Mi offendeva, mi offende ancora adesso a scriverne.
M’infastidisce l’assurdo.
La favola per beoti.
Non voglio dire che lo “Spirito Santo” sia stato un fetente sporcaccione.
Che Maria sia stata “puttana”.
Compare Vincenzo fu comprensivo, come Giuseppe.
Non so se furono felici.
Dignitosamente compare Vincenzo curò la propria famiglia e glene va dato merito e onore.
Ma Voi, gente della Chiesa, smettetela!
Archiviate questa Novella penosa. Boccaccesca.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 17 dicembre 2022
19:12:21
 
 
 
 

giovedì 15 dicembre 2022

Se non fosse già …

Se non fosse già …
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Se non fosse stata esclamata,
ora io, “Oh, Dio del Cielo!”.
Ti amo e sarei il primo uomo
a farti menzione.
Porgerei a te il mio petto e,
“Trafiggimi”, lo invocherei.
Ridammi il Fratello e la Madre.
Il Padre. Il Sottratto.
Difficile anche da pronunciare,
“dammi il mai avuto”.
L’incompiuto alla prece, come
la lacrima al brumoso occhio.
Fammi pieno.
Quest’Assenza di Niente e di
Tutto.
Il sapore del “Possibile”, orma
dell’Uomo. Non d’egli da “il sé”
deprivato, com’io sì mi penso
pe’ mano tua. L’Altro.
Quello de l’Eden scacciato e de
il suo defraudato.
Rendimi.
Colui che senza Tempo si fa Ora
e Misura. Immanenza de il “Sé”.
Vita, Esistenza e Possibilità.
Furto alla sottrazione. Somma.
Colomba della Resurrezione.
Così Ti pregherei, mia Assenza.
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Michele Cologna
San Severo, giovedì 15 dicembre 2022
09:32:00
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diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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sabato 10 dicembre 2022

Mt. 11,2-11 domenica 11 dicembre 20022

Mt. 11,2-11 domenica 11 dicembre 20022

“sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”, “che cosa siete andati a vedere nel deserto?”
 
Che domande!
Sono ore e ore che tento di scrivere senza riuscirci, mi ossessionano le due domande.
Voi che leggete provate, non dico a farvi ossessionare, ma a farvi da esse penetrare.
Prendere.
L’inquietudine sale e si fa forma, “questo nostro mondo attuale”.
Un deserto. dove s’è asciugato ogni Valore. Umanità. Pensiero. Dio.

“Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta?”.

Rispondiamo a queste domande che Gesù pone.
Non sottraiamoci, non facciamo gli struzzi.
Ecco, noi tutti siamo andati, veramente abitiamo il deserto e ammiriamo, celebriamo, eleggiamo coloro che vestono abiti di lusso e abitano i palazzi dei re.
Anche quelli vestiti di stracci, non appena attraversano quella soglia, diventano cortigiani.
Stanno nel palazzo dei re.
Allora, cosa ammiriamo, un profeta forse?
Ma non ne vestono tutti i panni?
Anche la nostra “borgatara” con Dio, Patria e Famiglia?
E non desertifica peggio dei precedenti?
Allora?
Ascoltiamo:

“Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”.
 
Si affaccia alla mente “la ricerca del tempo perduto” di proustiana memoria.
Povero Proust vilipeso.
Un tempo non tempo della realtà e neanche della storia.
Delle aspirazioni nemmeno.
Un tempo dell’immaginazione del pensiero positivo che non ha fatto storia e mai la farà.
Abita le aspirazioni che non navigano mari e acque.
Acquasantiere.
Religioni e credo.
Sovrani e sudditi.
Asserviti e liberti.
L’Uomo liberato e non dalla morte come il nostro San Paolo nelle lettere.
Nemmeno quello del grande Pessoa “affrancato dalla vita”.
No!
L’uomo liberato che immagina e prospetta il Nazareno.
Che è così infinitesimale e d’alcun potere e costrizione.
Libero come la prostituta.
Come la mamma e tutte le donne, immaginate non asservite e d’alcuna evitazione né celeste, né umana.
Il velo.
Lesbica.
Puttana.
Sono solo fatti suoi come quelli del figlio omosessuale.
Di genere non definito.
Un tempo dell’Amore che non può essere governo né degli uomini e né di Dio.
Non si fa regola e fine.
Prospettiva.
Un tempo che sta nelle aspirazioni di una vita libera, tua.
Nessuna direzione imposta, cercata, indicata.
Dell’anima che si fa reggente del solo sé che non vuole e può essere quello dell’altro.
Ognuno re di se stesso e dell’altro rispetto e dono e alcuna crocefissione e impiccagione.
Libero corpo e libera anima e la fine d’ogni potere e guida.
Amore che si fa tempo e storia.
Ho molto sofferto oggi a scrivere, buona lettura a tutti.

Michele Cologna
San Severo, sabato 10 dicembre 2022
12:36:40

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lunedì 5 dicembre 2022

In verità, in verità ti dico

In verità, in verità ti dico
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Tu, tu che non hai onorato
il Padre e la Madre, mai, io
ti ricordo mai, raggiungerai
l’Uomo. Ne porterai le sue,
effigie e impronte, l’Essere
mai. Sei e per sempre sarai
un disonorato. Colui che ha
dissacrato il Sacro che ne il
Padre e la Madre trova il sé
Figlio. Si fa Celeste in essa,
filiazione. I tuoi porteran de
il tuo esser sterile, l’infame
marchio e sarà a vita giogo.
Intollerabile fardello d’omo
misero pe’ nessun delitto e
colpa, solo sangue infetto.
Sarai padre mancato perché
hai infranto del figlio onore
e regola. La docenza sarà la
tua inestinguibile pena. E ti
farà ignobile, abusivo uomo.
Volgare di Parola e d’Animo.
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Michele Cologna
San Severo, lunedì 5 dicembre 2022
06:34:56
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Copyright© 2022 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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sabato 3 dicembre 2022

A proposito di …

A proposito di …
 
“Io sono Giorgia” chiede collaborazione.
Quella che lei non ha dato a nessuno, salvo a Berlusconi, la chiede ora dal seggio più alto.
Ma nel mentre ripete, “io sono Giorgia” e non cambierò mai.
Per capirci, io che ho a cuore il bene del Paese, dovrei abbracciare la fede ideologica e nostalgica di questa donnetta che non sa di cosa parla.
Un governo vecchio e incompetente.
Ministri, asini allo sbaraglio. Vendicativi e stupidi.
Un cumulo di macerie non è mai casa, “io sono Giorgia”.
Se tu avessi dato quella collaborazione che chiedi a Mario Draghi, l’Italia avrebbe ancora un ruolo e non sarebbe insignificante in Europa.
Hai per sodali il Salvini rimbambito e il Berlusconi rincoglionito, dove pensi di andare?
Si sta proponendo il duo, Renzi/Calenda.
Due populisti a tempo scaduto.
Cosuccia.
Azione che si esaurisce nel mito di sé.
L’Europa va avanti e Macron e Scolz hanno un’idea molto chiara, tu, “io sono Giorgia”?
Con chi pensi di stare con la tua ideologia fascistoide, e i due suonati che hanno perso la porta di casa?
Pensi di rifarti con Calenda e Renzi, anime perse e fuori tempo?
Hai la fortuna di non avere opposizione, ma non ne sai approfittare.
Siete frutto dello stesso guasto.
Il Partito democratico non è più in vita.
È cosa morta.
E le frasi dei suoi dirigenti sono gli stessi epitaffi che leggi sulle lapidi nelle ali vecchie dei cimiteri.
Manca solo il pathos.
Come te non capiscono che il consenso è Diritto e non le furbate per raggirarlo.
L’ideologia, nel tempo della scienza e della tecnica, entrambe avanzate, è una furbata alla “Giuseppi”.
Quello, l’imbonitore, la bandieruola italiana che si aggira come spettro nel limbo del niente.
Non ancora suonato come il suo ex sodale Salvini, ma prossimo.
I giovani vi ignorano tutti.
Non siete speranza.
Futuro.
Siete merce putrefatta.
Carne guasta.
L’ideologia è stata distrutta dalla scienza e la tecnica.
Progresso del quale non bisogna farne feticcio, perché sono al servizio dell’uomo e non viceversa.
Ma esse danno la strada e questa non deve lasciare vinti, vittime lungo il percorso.
Bobbio e la sua lucidità gli ha consentito di affermare tanti anni fa, che il modo degli uomini si sarebbe diviso in due categorie, gli includenti e gli escludenti.
Sinistra e destra.
Tutto il resto è chiacchiera.
Lo capite voi uomini e donne che d’essa vi fate profeti?
Il Diritto.
I diritti che non conoscono razza e colore e danno certezza di futuro che si alimenta speranza.
Tromboni e profeti, imbonitori e populisti, tiranni e autocrati destinati al macero della storia.
E ai deficienti tutti, il diritto va difeso con la parola, la politica e con le armi.
Non teme distruzione e non lascia massacrare un popolo.
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 4 dicembre 2022
08:30:17

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Mt 3,1-12 ”convertitevi, il regno dei cieli è vicino”

Mt 3,1-12 ”convertitevi, il regno dei cieli è vicino”
 
Per un solo attimo e pensate.
La pandemia.
La guerra, le guerre.
L’invasione “barbarica”.
La privazione di diritti fondamentali come la salute.
Di più la giustizia che per forma fallisce nella sostanza.
I femminicidi.
Le morti bianche.
Il flagello delle morti stradali.
La corruzione.
Pensate anche un Giovanni.
Quanti ne porterebbe dalla sua profetizzando la fine del vecchio e la venuta del nuovo?
Un altro tantino di pensiero e, “ce ne sono di Giovanni in giro?”.
Non voglio fare i nomi, non per pavidità, ma affinché siate voi per una volta a formularli.
S’è parlato della fine della Storia.
Di impossibilità a salvare questa civiltà e se ne propongono alternative autoritarie e illiberali.
La morte di Dio causa d’ogni male e il mancato freno.
Il fallimento della tecnologia e maggiormente della scienza.
La tradizione e Dio, Patria e Famiglia il rimedio.
Il rifiuto del pensiero scientifico tout court.
Una parte molto consistente, ma ancora minoritaria.
Fino a quando?
Dall’altra parte la fiducia nella scienza e l’adagiamento alla tecnica.
Maggioritaria al momento, ma in forte difficoltà.
L’ideologia e la possibilità.
L’idea che presenta un mondo perfetto dove ogni cosa ha il suo posto.
La possibilità che vede nella progressione del diritto la soluzione.
Giovanni da una parte che annuncia il Messia.
Il Nazareno rivoluzionario e portatore di libertà e diritto nell’Amore.
Coincidono come vedete i fini, la prassi separa e rende nemici.
Da una parte la forza, dall’altra l’amore.
Gesù, noi questo sappiamo, fu amore e a causa d’esso venne crocefisso.
Egli dal potere venne fatto Cristo e l’amore ha viaggiato approdando al dopo.
Un dopo immaginato come perfetto, uguale a quello della forza qui.
Giovanni fu in buona fede come lo sono tanti ascientifici.
I Giovanni nostri, di questo tempo tristo che ne fanno della loro stanchezza e ignoranza mercimonio?
Un caro saluto a tutti e a chi di più a chi saprà trarne il frutto.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 3 dicembre 2022
10:46:32

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