sabato 13 novembre 2021

Luna e Sole …

Luna e Sole …
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Leggo e m’invade una tristezza che man mano a seguito del pensiero che lavora, cresce.
M’inquieta.
Si trasforma in insopportabile inquietudine.
La frase, “Maria è come la Luna che non splende di luce propria ma riflette la luce del Sole che è Gesù Cristo”.
Maria è la Madonna.
E penso …
Maria è tutte le mamme, mia madre anche di nome.
Se pensassi per un attimo io di dare luce a mia madre, fossi anche il Cristo in Terra, non me lo perdonerei mai.
Mi dà allo stomaco l’affermazione e se qualcuno lo dicesse a me di mia madre, l’inviterei a togliersi dal mio cammino e lo considererei uomo dimezzato.
Maschilista senza speranza che non rispetta la mamma.
Uomo perso per sé e la civiltà, la società nella quale vive.
È uomo qualunque, cioè, quello della strada costui?
No!
E docente di religione.
Uno che deve informare e formare giovani alla vita.
Non sono un teologo e nemmeno credente, ho poca conoscenza, potrei dire nessuna, della catechesi.
Può darsi che quel signore abbia scritto, parli nella sua funzione di docente, nella verità della sua dottrina e non porti pena.
A me dà inquietudine.
Infinita tristezza.
Dolore.
Ho sentito, sento quello di mia madre.
Di tutte le mamme che debbono accucciarsi ai piedi del figlio per splendere di luce riflessa.
E le figlie?
Non voglio usare termini altri, ma l’inquietudine, avendo letto la frase ieri sera, mi ha tolto il sonno.
Se la fede dovesse spingermi ad affermazioni simili, non sarei mai fedele.
Mai credente, mai cristiano, mai cattolico.
Sento tristezza anche per questo mio scritto.
Ancora alla differenza antropologica di genere?
E non riesco a convincermi che sia affermazione dal senno fuggita, o ripetizione dottrinale.
La Chiesa è questa?
È questa la verità del Figlio?
Su questa palese discriminazione di genere si regge Dio?
Non ho fede e non attribuitemi fede.
Sono solo un misero uomo alla ricerca e nella ricerca incontro il quid del sacro.
Quel Sacro che nel tormento mi fa vedere Dio in infinite ipotesi e tutte vere e tutte confutabili.
Povero Nazareno, tu che hai camminato la terra nel nome dell’Amore, e ogni giorno e in ogni parola vieni ripetutamente crocefisso.
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©
Michele Cologna
San Severo, sabato 12 novembre 2016
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