mercoledì 8 aprile 2020

Esercizio d’Amore


Esercizio d’Amore

Ogni mattina la stessa domanda, “Mi vuoi bene?”.
Ancora intorpidito dal sonno e dai dolori che mai la mattina mancano, la domanda perde la dolcezza.
La risposta non è molto tenera, neanche nel tono.
Poi ti penti e il rimorso ti prende e vorresti …
Il danno e qualsiasi cosa non lava la “colpa”.
Ogni tenerezza striscia contro quell’orticante muro, erezione di un attimo smarrito.
E quanto segue a quella struggente sensazione d’amore per induzione non sfugge.

***
Hai scritto, a ragione adirato per comportamenti ipocriti e provi dolore.
Non un dolore generale, particolare.
Questi è la “persona ipocrita”, proprio lei e soffri come il carnefice l’attimo primo della decapitazione.
E l’ipocrisia multipla, a pensarla male oggettivo, non allevia.
Il “così fan tutti” è ancora più amaro.

***
Ti accende di desiderio, d’aspirazione il divieto.
Il “non si fa” e provi riprovazione.
Per te e non per il “peccato”.
Lo riconosci amore o colpa d’amore.
Comprendi che Amore ha sfaccettature infinite.
Tante quante sono le possibilità d’amare e le escludi.
Ogni atto d’amore allontanato e per tutte le motivazioni, è delittuosa amputazione.
Anche quando “il così si fa”, il lecito, la ragione, il positivo, conducono per strade da amore non praticate.

***
Una vita che si coniuga nell’insieme.
Quel noi che separa.
E mille e mille, mille “cose” a stancare il dato e il volo verso altro.
Come una felicità fuori da la prigione.
L’afflizione.
Una Via Crucis di lacrime e dolore, tormenti.
Golgota di un tempo amputato, deprivato.
Costretto.
Un lutto non elaborato.

***
A ogni punto trattato e ne potremmo migliaia ancora, potremmo dare un nome e un appellativo.
Il soggetto è Amore.
Amore in catene.
Se ad Amore accostiamo come ancella la più bella aggettivazione, l’abbiamo tarpato le ali.
Amore fraterno, amore amicale, amore comportamentale, amore coniugale …
Caratterizziamo Amore e gli diamo valenza che non appartiene a lui, ma a noi e al nostro egoismo.
Non è male in sé un sano e non malato egoismo, eppure nella più rosea delle situazioni crea separatezza ed esclusione.
Allora?
Da ogni prigione liberare Amore.
Farlo prigioniero della vita è delittuoso tanto quanto il delitto praticato.
Legittimiamo per Amore egoistico, la morte di Amore come respiro.
A pensarci meglio e bene, sacrifichiamo noi stessi all’olocausto del feticcio culturale.
Un Vitello d’Oro al quale leghiamo la vita nell’inganno.
La vita non dovrebbe inginocchiarsi ad altro se non alla vita.
E la vita è Amore.
Esercizio che tutti possiamo fare nella palestra del giorno e di ogni accadimento.
Immaginarli nell’Amore totale.
Io l’azione e l’amore.
Mi fermo e lascio a voi tutti, amiche, amici e lettori, il pensiero a chiudere.
Io nello scrivere sono sceso in palestra e l’esercizio è sublime.

Michele Cologna
San Severo, giovedì 9 aprile 2020
08:11:13




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