A l’amica Rita…
Infinita de la bellezza il canto,
il tuo cuor io sento, e in battiti,
l’auscultar che d’amor odo, di
noi fonde. Son de l’ormoni le
affinità elettive l’incipit? O che
l’interstizi de l’armonia sian’ei
a unir fiati di pensier staccati!?
Ove, ci potrem trovar risposta?
Soccorri a me, oh sentir! Ne le
nuvole, ove alma opera - stilla
a stilla - lai e dolor, rare gioie e
superiori oscuri, e liquidi aghi,
prismi antichi d’umano soffrire,
che volteggian celesti spazi, e in
sorte chi lievi e altri grevi fan il
pensiero? O pure nel cuor forte,
ne l’acuto ingegno, ne la libertà
ambita di pregna sobrietà pratica
e dolcezza donna di dimensioni
immense? Qui! Non v’è dubbio.
Michele (05/02/2010 17.30.31)
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