martedì 15 dicembre 2009

E io che d’amor puro t’amai, e...

E io che d’amor puro t’amai, e
di passate lacrime, or catene di
promesse desiderate, la parola
coniugo al sogno stramazzato.

Rialzati, oh mio, lei è aria che
si respira. È vento che carezza.
Acqua che disseta e fuoco che
scalda. Sguardo che consuma.

Lei è dei profumi regina. Dei
colori l’iride... di tutti i fiori il
campo. Di ogni cuore l’alveo.
Porto di mare… sicuro braccio.

Vetta, ognun scalatore il disio,
irraggiungibil meta. Abito di
seta frusciante... velluto, lembi
voluttuosi, di scarlatti fascinosi.

Sfinge, enigmi raffinati e Musa.
Versi danzanti per fini intelletti.
Corpo e sensi… invochi rovelli
i suoni, ei crine argenteo plachi.

Michele (15/12/2009 8.39.27)

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