martedì 28 marzo 2023

A voi, voi che …

A voi, voi che …
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C’è una divina e l’altra
degli uomini.
Le due, de lo stesso, si
nome, mai coincidono.
Se, mai per verità!
Così l’Innocente muore
crocefisso.
Per volere del Padre.
E stanno gli altari.
De l’uomini e le mani si
lavano in pubblico.
De facto, Egli predicava
Amore.
C’era, c’è l’inganno!
Operi, lo spargi, diffondi,
ma il fine?
È sempre miserabile.
Così di parola bugiarda e
ti fai mentitore durante.
 
odiato
detestato
appestato
querelato
 
Il giudice, non v’è ragione
a procedere.
Archiviato.
Ma, il vulnus a l’Amore?
Lo sbrego a l’uomo?
No, non c’è reato e pena.
Ma voi, voi Padre, Madre,
Sorella e Fratello.
Voi che abitate il Cielo, no
più la terra.
A Voi la mia e Vi fo giudici.
No, se sia giustizia o donna.
Se sia amore fraterno.
Perché io a la notifica, ieri,
ho provato per lei dolore.
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Michele Cologna
San Severo, mercoledì 29 marzo 2023
07:56:06
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Copyright© 2023 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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venerdì 24 marzo 2023

Quanto l’ignoranza si fa governo

Quanto l’ignoranza si fa governo
 
Di male in peggio!
Berlusconi.
Conte/Grillo/Travaglio.
Meloni.
L’ignoranza affarista e mafiosa, il pregiudicato Berlusconi.
Ha corrotto l’Italia e ha alzato il vessillo dell’ignoranza come status nobile.
Da emulare.
La cultura è il demonio, i soldi.
Pecunia non olet.
Non abbiamo dimenticato, no!
Ogni malaffare si fa esempio e governo.
Informazione, cultura e politica a servizio del Pregiudicato/Mafioso.
Anche uno come Bossi ed è quanto dire, scappa dall’abbraccio mortifero.
L’Italia intossicata e derisa dal mondo civile intero.
Molti seguiranno l’esempio, ma è altra storia che qui non interessa.
Il Buffone che si fa teorico e cultura, Grillo.
Quanti salgono su quel carro.
Quanti e siamo al rimbambimento.
La parola triviale si fa potere e oblitera Senso e Storia.
Conte, il professore ignorante e servo, si fa “punto di riferimento”.
Della sinistra democratica, pensate.
L‘abisso.
Certo, dopo il populista e maleducato Renzi, saltano coordinate e sinapsi.
Il rimbambimento!
Ogni tentativo razionalizzante abortisce.
Sterile la politica, il popolo, il sapere.
Niente più figlia, eccezione la mostruosità e la Meloni.
Una borgatara ignorante e fascista, cultura da social.
Il suo programma “io sono Giorgia”.
Crolla il mondo e cultura, storia, sapere sono l’identità che risiede nella ignorante Donna.
Nota personale.
Era l’anno 1980 e dirigevo l’Ufficio Contrattazioni e Vertenze della CGIL Comprensoriale.
Un uomo con tre figlie adolescenti in età da lavoro.
Licenziate si erano recate, il padre comunista, per rivendicare i loro diritti.
Non riuscii a comprendere “cosa”.
Invitai il padre a portarmi qualcuno di famiglia che mi spiegasse.
Non conoscevano il calendario.
L’orario, e il riferimento loro: “era notte”, “era giorno”.
Sì e mi duole il cuore scriverlo, uomini/bestia.
Finalmente portarono la zia, sorella del padre, ignorante, ma donna parlante.
Compresi.
Ottenni una sentenza che fece stato.
Quelle tre ragazze in schiavitù.
La feroce Giorgia, la assimilo a quell’afasia.
Non certo della parola, ma culturale.
Antropologica, storica e civile.
Non c’è giudice se non il Popolo, se conserva ancora il Senso antropologico/storico dell’Italia.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 25 marzo 2023
07:40:40

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sabato 18 marzo 2023

Mani che grondano …

Mani che grondano …
 
Non riesco a leggere i quotidiani e cerco tra i titoli.
È archiviata la morte degli 86 – ottantasei – uomini e donne, 35 minori, morti in mare a Cutro.
Non c’è traccia sui giornali.
La feroce Giorgia ha “sistemato” la sua incontrando i familiari in quella vergognosa farsa.
Parla d’altro.
Dal pulpito della CGIL addirittura.
L’antifascismo storico che legittima il fascismo presente.
Si muove spensierata e batosta i poveri e promette ai ricchi.
Toglie diritti ai bambini figli di genitori non omogenei al pensiero suo.
Non è sposata e convive, ma la sua Ginevra non corre pericoli.
Sfortunati tutti, i bambini morti in mare e figli che non portano il nome di Ginevra.
Festeggia con l’altro, sodale e inumano.
Non mi chiedo come possa?
Non sono stato mai fascista e non riesco a comprendere il loro animo nascosto.
Quello ufficiale lo conosciamo, non esiste.
Assente.
Sono trascorsi nove mesi dalla morte di mio fratello Giovanni e la sera prima del sonno del vecchio il tormento.
Se e mille se, che non danno pace.
La principale, se avessi chiamato l’autoambulanza per il soccorso la sera prima?
Ma aveva solo accennato a un piccolo conato di vomito!
Che figura avrei fatto a fronte dei medici?
Non trovo ristoro.
Cedo e non controllo l’ora, per stanchezza.
Non mi chiedo se la feroce Giorgia e i sodali del suo governo dormano, non abbiano gli incubi, no.
La risposta è scontata e la si nota nei volti giulivi.
Neanche le indagini della procura che non porteranno a niente.
Sono stati rispettati i “protocolli” e non so se sia il termine giusto.
Però resta il fatto che, se invece della Guardia di Finanza con compito di polizia, fosse stata mandata la Guardia Costiera, quegli 86 – ottantasei – morti sarebbero vivi.
Erano migranti?
Vero, nell’interrogativo la risposta.
È cronaca che dei poliziotti sono stati incriminati del reato di omissione di soccorso, per non essere stati solleciti ad intervenire alla richiesta di un padre, che temeva per l’assassinio della figlia da parte del fratello.
In mare e agitato, inviare la polizia anziché i soccorsi?
Già, non è reato!
Erano solo degli emigranti e clandestini.
Gli italiani e l’informazione italiana non si pongono più il problema.
Archiviato.
Ma l’Europa, il faro del diritto che dall’Aia spicca mandato di arresto per Putin?
Non ha da dire niente?
Erano solo emigranti anche per l’Europa?
Ammettiamo che non ci sia stata intenzione, come certamente quei poliziotti incriminati per omissione di soccorso, la politica?
Stringerà ancora le mani a costei e il suo governo?
Landini la inviterà ancora e stringerà le sue mani?
Gli italiani che l’hanno votata dormono?
Karl Kraus: “Lei resta impassibile di fronte a tutti quelli che ora muoiono?”. “Io piango i sopravvissuti, e sono di più.”
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 19 marzo 2023
07:01:55

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venerdì 17 marzo 2023

Cosa io con il neofascismo

Cosa io con il neofascismo
 
Se fossi stato delegato al Congresso della CGIL?
No, non avrei protestato!
Solo restituito la delega e la tessera.
Cosa possa dire a me la feroce Giorgia, sebbene Presidente del Consiglio?
Niente, assolutamente niente!
Bisogna trattare per il ruolo certo, ma il Congresso è l’atto più importante dell’Organizzazione e la propria politica e strategia.
È discussione sul sé e la propria politica sul territorio.
La strategia e gli obiettivi.
L’Identità è cosa già definita nel nome, Confederazione Generale Italiana del Lavoro e la Storia.
Allora?
Il segretario Landini ha deragliato.
È comprensibile l’incontro, l’obbligo d’esso con il governo del Paese, non altro!
Ha voluto legittimare il neofascismo interlocutore dell’antifascismo?
Padrone di farlo, non con la mia approvazione e presenza.
Grave macchia e certa stupidità dell’Organizzazione Sindacale.
Ora la bandiera dell’antifascismo non può più sventolare su di essa.
Il neofascismo è legittimato.
Ma la CGIL non è democratica e già nel lontano 1987, ne presi le distanze e la portai in giudizio.
Vinsi la causa, dopo ventisette anni, contro tutto e tutti, anche se non mi fu dato il riconoscimento richiesto e spettandomi.
Mi accusò, ridete, “d’intelligenza”.
Le testuali parole del Segretario Comprensoriale, “ci siamo liberati dell’intelligenza”.
Sì, la mia intelligenza consisteva nella contrarietà, leggete e riflettete, “La vertenzialità diffusa sul territorio, ci inibisce la simpatie politiche e ci limita nell’azione”.
Traduco.
Il diritto del lavoratore non può non essere subordinato alla politica che l’organizzazione deve sviluppare sul territorio.
Così il lavoratore ha due padroni, l’azienda e il sindacato.
È vizio antico e il segretario Landini è nella continuità.
Solo questo pensiero giustifica il deragliamento e si comprende la parola al neofascismo dall’Assise più alta della Organizzazione.
Il lupo cambia pelo e non il vizio.
Come i partiti le organizzazioni sindacali, sono i primi a non applicare il dettato Costituzionale che all’articolo 39, fa a loro l’obbligo di registrazione.
Cioè, li rende soggetti giuridici e come tali l’obbligo alla trasparenza e alla responsabilità.
Il rispetto tout court delle leggi e non la zona franca, nei confronti degli iscritti, dei tesserati e dei cittadini tutti.
Il giovane ingenuo non esiste più e fu errore prendere la tessera.
La mia appartenenza è al Diritto in tutte le sue sfaccettature, nazionali e internazionali e a nient’altro.
Culturalmente socratico e le leggi si rispettano lottando per la loro modificazione.
Ma fino a quanto esse non saranno mutate il rispetto.
Chi leggerà comprenderà anche e speriamo, perché da più un decennio lo scrivo, la mia libertà è assoluta non appartenenza.
Sono un uomo di sinistra perché la sinistra è “inclusiva”.
In tutto e i diritti non sono un dato, ma un “Adaequatio rei et intellectus”.
Ne nascono di nuovi e hanno in sé la necessità, l’obbligatorietà dell’accettazione e codificazione.
L’identità è esercizio della politica nell’agone democratico, non dello Stato e del Governo che hanno l’obbligo non emendabile del dettato Costituzionale.
In questo il Positivo dal Parlamento modificabile.
La Costituzione Italiana è antifascista, se ne convincano tutti, Destra e Sinistra.
Organizzazioni Sindacali comprese, caro Landini.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 18 marzo 2023
06:55:33

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mercoledì 15 marzo 2023

Tutti tacciono e …

Tutti tacciono e …
 
Peccato che non ci sia più Eugenio!
Sì, Scalfari!
Grande peccato pure, che nessuno a “la Repubblica”, ne abbia raccolto il testimone.
Così accade che il “grande” storico – il nome è solenne – Ernesto Galli Della Loggia, ci dica, ci metta in guardia del grande pericolo dell’Italia.
I democratici si sono messi già in preoccupata attesa, quando il grande Ernesto scrive, il mondo trema.
Ci chiediamo cosa, chi?
Vuoi vedere che ci avverte del pericolo del fascismo e la portatrice sana Giorgia la feroce?
No, non è possibile!
Appena vinto le elezioni, Ernesto, urbi et orbi, ha spiegato che “nessun pericolo, la feroce donna non era ancora nata quando la Buonanima”, ergo nessuna abiura.
Semmai, ecco semmai, era il Partito Democratico nella sua componente comunista che doveva.
Cosa?
Doveva abiurare, cancellare quel passato che rende impresentabile il presente.
Solenne lezione dello “storico” dal nome lungo e memoria altrettanto.
Fascista?
Sarebbe opportuno che il Mieli storico, faccia una puntata di “Passato e Presente” per togliere a noi l’interrogativo.
Certo scrivendo sullo stesso giornale e non avendo mai detto parola, chi ci scioglie il dubbio?
E invece, è lo stesso “storico” dal nome solenne e la memoria lunga, a sciogliercelo con il commento, editoriale del 14 marzo 2023.
Appuntate le orecchie tutti e trattenete il fiato!
L’opportunità che salva, gli italiani e l’Italia.
 
“Elly Schlein e le sue tre cittadinanze”
 
Non sorridete e non sottovalutate il pericolo!
Il grande storico e nobile dal nome lungo e altrettanta memoria, Ernesto Galli Della Loggia, ci mette in guardia.
Un condensato di pericoli l’articolo suo che metterò nei commenti.
Dovete sforzarvi, io non riesco nell’epitome.
Botti di conati all’intelligenza mia che non regge a tanto!
Ci vuole scienza e competenze che io non conservo.
Mica Ernesto Galli Della Loggia è minestra per tutti!
Ecco perché Eugenio Scalfari e la Repubblica.
Ma l’Uno tace per sopravvenuta impossibilità, gli altri?
Altro interrogativo che forse ci scioglierà Paolo Mieli, storico e collega dell’illustre Ernesto.
Io fin qui arrivo.
Nel Corriere della Sera, nessuno?
Giornale cerchiobottista da sempre, ma il ridicolo è ridicolo.
No, il “Corsera” non è “il Fatto” e non ha come direttore Travaglio che può dire ciò che gli passa e non dico per dove.
Il Corriere della Sera ha pretese di solennità e verità sacre.
Che miseria!
Peccato e forse con Eugenio Scalfari, non l’ultimo, l’altro è morto il giornalismo.
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 16 marzo 2023
06:34:32

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giovedì 9 marzo 2023

e or più noi …

e or più noi …
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no più noi esso da la
stessa traiamo il filo
spezzato pe’ oscura
volontà e differenzia
il tempo
quello mio d’assenza
de le vostre
e l’altro no ancor mio
ma di tutti voi un dì a
me no tratti 
 
e corre il mio lontano
giorno di te sgravata e
di puerpere lacrime il
suono
concerto di un destino
ornato di toni offuscati
mai sciolti colori sopita
colpa
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michele cologna
san severo giovedì 9 marzo 2023
06:52:05
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Copyright© 2023 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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Ps.
Per il mio compleanno
10 marzo 1948, 10 marzo 2023 e ne sono settantacinque.
Tanti.
Ma non sono stanco, ho tante cose da fare ancora.
Spero che mi sia concesso.
Nessuno della mia famiglia ha toccato questi anni.
Tutti giovani e l’ultimo Giovanni.
Solo sessanta, il mio fratello e quanto dolore.
Ogni anno la ricorrenza mi porta alla mammina mia, e non riesco a celebrarlo per sé, ma solo in rapporto a lei.
Anche questo anno e ho scritto.
Poesia che è il mio sentire e il Senso per me della ricorrenza.
Grazie a tutte le amicizie e a chi commenterà e lascerà un segno di sé.
A tutti con molta riconoscenza.

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mercoledì 8 marzo 2023

Per il genetliaco di Anna Maria Ciaurro 2023

Per il genetliaco di Anna Maria Ciaurro 2023
 
Un giorno prima del mio e non di anni.
Dodici in verità.
Sorrido e penso che io tormentato dai primi colori di Venere.
E tu, Musa amata, dalle sue schiume nata.
I vagiti.
Poi parole che io avrei amato un dì.
Che perdita il tuo silenzio!
Le hai tarpato le ali per assenze d’acque da solcare.
Le hai tolto lo sguardo che porgevi a noi.
Occhi in attesa.
Furono lacrime e gioia d’esistenza che fa la vita cammino unico.
Irripetibile e solo.
La poetessa che si disuniva in colori e versi.
Parole a sciogliere.
Amori e lacrime.
Oggi la ricorrenza e il poeta saggia l’assenza.
Buon compleanno, Anna Maria.
Auguri.
Il giorno è bello e il sole quasi a ingraziarsi ruffiano.
Tu amata e onorata da marito, figli e nipoti.
Conosco l’impeto del tuo amore per loro e le lacrime.
Il tuo animo superiore e a volte incompreso.
Affidi ancora alle parole il canto …
Dacci ausilio d’esse e noi d’amore ti ripagheremo.
Com’ora queste mie a onorare il te, verso sublime.
Auguri e grazie della tua che a noi doni.
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 9 marzo 2023
07:33:30

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martedì 7 marzo 2023

… e muore l’otto marzo

 

… e muore l’otto marzo
 
Da quando ho memoria, questo giorno è stato sempre un ideale da raggiungere.
Parlo di me e non mi faccio voce d’altri.
La Donna.
Bellezza.
Aspirazione.
Garbo.
Intelligenza.
Desiderio.
Con l’età, la Creazione.
La maturità e ti convinci che se Dio esiste, non può essere che donna.
Femmina è più proprio.
Ventre, Amore e il “tocco” dei sensi tutti lo spasmo.
La più grande paura dell’adolescente, morire senza avere saggiato quelle carni.
Fu la mia ossessione che svanì con i primi approcci e l’innamoramento.
Potevo anche morire, ero stato in Paradiso.
Sì, lo pensavo e lo penso ancora, la donna l’Eden.
La sua femminilità e abitarla.
Bearsene.
I primi passi in politica praticata e l’asprezza femminile delle femministe.
A distanza di tanto tempo, posso affermarlo, le detestavo.
La rinuncia del Bello e la constatazione, erano le più racchie.
Una teoria tutta mia, “erano femministe perché mancava loro la grazia della bellezza, dell’armonia”.
Una donna è armonia e non solo la giovane.
La Grazia che si propone e fa bella l’esistenza.
Dopo cinquantacinque anni di matrimonio e le asprezze della vita, non ho perduto il pensiero.
Il Bello del Creato, la donna!
Quella che non teme la femminilità e in essa si propone, è canto.
Sì!
 
Veni, creátor Spíritus,
mentes tuòrum vísita,
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora.
 
C’è che la realtà ti distoglie dal sogno.
L’immaginifico.
Involgarisce la bellezza e arriva una donna al governo dell’Italia.
Sì, sapevi per apprendimento e storia.
Cultura.
Ma altro è vivere la ferocia sulla propria pelle.
La strage voluta e la ferocia della donna si mostra.
Quella delle capò dei lager nazisti e comprendi.
Penso che ogni donna italiana, dovrebbe con il lutto al braccio questa giornata.
Il sacrificio è stato consumato.
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 8 marzo 2023
06:39:30
 
 
 
 

venerdì 3 marzo 2023

Il suo volto brillò come il sole

Il Vangelo, domenica 5 marzo 2023, Il suo volto brillò come il sole

La trasfigurazione e la rivelazione.

Riflettiamo, chi dei viventi ha queste capacità?
Nessuno.
Eccezione fatto per l’uomo.
L’uomo capace d’ogni grandezza e ogni miseria.
Nelle sue potenzialità il Bene e il Male.
Si può essere credenti, oppure no.
Attribuire queste qualità a Dio, o all’evoluzione, alla cultura, oppure a qualsivoglia fantasia, resta il fatto.
L’uomo, unico vivente sul Pianeta Terra, conserva, ha in sé queste potenzialità.
Può scegliere il Bene o il Male e praticare l’uno e l’altro.
Anche l’insieme e abbiamo la mostruosità.
Una donna che si professa mamma e fa assassinare i figli d’altre mamme.
È terribile!
Più della ferocia del maschio, questi non partorisce la Creatura.
La paternità è concettuale.
La maternità è la potenza che si fa atto. È Dio.
Non mi stancherò mai d’affermarlo, i Vangeli dovrebbero essere materia fondamentale della scuola pubblica superiore.
In essi sta lo scibile dell’Uomo e quello più pensieroso e valido.
Direi eterno.
Il meglio che l’uomo abbia prodotto per governarsi nella caducità e la miseria.
La consapevolezza della sua propensione all’infima bassezza.
E per dare allo scritto valore di magico e d’obbedienza, lo ha celebrato “Parola di Dio”.
Ma tutti sappiamo che Dio non abbia mai parlato, né scritto.
Ispirato?
Anche io con questo lo sarei, se riuscissi a penetrare i cuori di chi mi legge.
La trasfigurazione.
Mi viene in mente quella pagina fantastica del Manzoni, nella notte dell’Innominato.
Il travaglio senza fine e posa di Padre Cristoforo.
Il mio d’uomo di nessuna specificità nel bene e nel male.
Piatto e senza storia.
Nessuno.
Grande nel travaglio e misero nelle scelte.
E in questa pochezza, la grandezza del rivelarsi a sé e la trasfigurazione.
Posso essere uomo d’Amore e con esso governarmi e offrirmi.
Oppure uomo per male ed esercitarmi a praticarlo.
I piccoli, i miseri a volte l’uno e a volte l’altro e se ci riflettiamo tutti in questa ci ritroviamo.
Ma Gesù e vi prego, non confondete Gesù con Cristo, ci credette senza infingimenti e convenienze.
Sapeva che la sua scelta l’avrebbe portato alla morte e scelse l’Amore.
Non l’onore, che assurdo per lui che ama la prostituta, degli altari dove i carnefici lo innalzano figlio e Cristo, togliendogli identità e storia, ma l’Amore.
Il farsi servo dell’altro per Amore.
Ecco la Trasfigurazione e la Rivelazione che fanno l’Uomo/Dio.
Non sciolgono la miseria che è la tentazione continua e nemmeno danno per sempre l’uomo all’uomo.
Sono un cammino quotidiano e l’attenzione.
Certo non permetterebbero a una che si afferma mamma , di assassinare i figli delle altre mamme.
Questa è la pagina del Vangelo della Trasfigurazione e la Rivelazione.
Tutto il resto è chiacchiera.

Michele Cologna
San Severo, sabato 4 marzo 2023
06:28:09

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giovedì 2 marzo 2023

Questa mattina …

Questa mattina …
 
Mi sento estraneo all’Italia.
Alla civiltà italiana.
Il governo e la politica.
I partiti.
Sì, penso e ripenso e il ricordo liceale di Iacopo Ortis!
 
«Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia.»
 
Provo esattamente gli stessi sentimenti.
Gli Italiani sono perduti.
Sono altro dalla tradizione e la cultura del Paese.
La civiltà.
Quella sacralità laica di un Popolo.
La commozione dell’Uomo/Ente.
 
Il Padre mio che, sebbene padrone, si preoccupava del vicinato se aveva da mettere il piatto a tavola.
Che s’inventava commissioni per non umiliare il maestro Nicolino, barbiere, che non riusciva a sfamare moglie e figli.
Che metteva “a padrone” gli anziani avanzati, zia Palmina e zio Antonio, per dare loro una casa e il pasto quotidiano.
Faceva macinare l’intero raccolto di grano e nei sacchi occultava la farina sotto la meta delle frasche per sfamare l’intera comunità della tenuta dei “Coppi di Castello”. 
 
Non conoscevo questa di mio padre.
Qualche anno fa un uomo conosciuto solo di vista, l’incontro dal meccanico e mi chiede se fossi il figlio di Leonardo Cologna.
Gli dico di sì e si presenta.
Era il figlio di Raffaele Iacovino che io sapevo amico di mio padre.
Mi fa la storia e mi racconta della guerra e la fame.
Della magnanimità di mio padre.
Era stato suo dipendente “a padrone” per trenta anni, e poi, facendogli da garante, gli rendeva possibile acquistare dei terreni che furono la loro fortuna di coltivatori diretti.
“Tuo padre è stato un grande uomo, ha fatto solo del bene.”
 
Questo era l’uomo.
Non ho avuto le disponibilità di mio padre, ma questo sono stato io in ogni circostanza.
Negli affetti familiari e no.
Cosa ho io da condividere con questo tempo tristo.
Con la civiltà di questo Paese che riporta il fascismo al governo.
Con chi elegge un Salvini che da Ministro della Repubblica governa l’assassinio di innocenti che scappano dalla impossibilità di vivere.
Solo il nobile Uomo, Presidente della Repubblica, Mattarella, sente la necessità di portare agli ultimi, agli assassinati il cordoglio della civiltà e del diritto.
 
«Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia.»
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 3 marzo 2023
07:25:40

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