sabato 7 gennaio 2023

e fosti estraneo

e fosti estraneo
.
.
.
.
.
un attimo come lui e tu
fosti dio
tutto in te e tu nebulosa
coscienza
appercezione di “senso”
sconosciuto
autocoscienza de il non
concesso
l’immenso nel finito pe’
limitato spazio
nous de il logos scienza
deprivato
d’uso motore immobile
.
.
.
.
michele cologna
san severo sabato 7 gennaio 2023
09:19:20
.
.
.
copyright© 2023 michele cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
.
.
.

Sconosciuto, sconosciuta

 

Faccio sempre la stessa strada quando mi reco da Giovanni.

Due volte a settimana.

Tonia fa la spesa e io mi porto al cimitero.

Se il tempo è abbondante anche dagli altri cari defunti.

Passando un nome e ieri al ritorno, il ricordo.

Era il 1976 e fui assunto alla SAFAB e fui operaio con lui.

Mansioni diverse, io gruista e lui, che già prestava lì servizio, manovale.

Un uomo squisito, non istruito, ma culturalmente valido.

Era comunista.

Mi parlò di sé e i sacrifici.

Terrazzano e “la lega per la terra”, organizzazione sindacale durante il fascismo.

Le lotte e anche di una figlia morta giovane.

Giovanissima.

Il suo viso duro, inumidendosi, s’addolciva.

Vidi, lessi, pensai alla figlia sua e mi soffermai.

Alzai gli occhi.

Era al sesto livello il suo.

Quante cose s’approssimarono, tante.

Una tempesta.

Sentii me attraversato da una corrente di dolore che dava sollievo.

Afflizione piacevole.

Sentimento sorprendente.

Io storia e tempo.

Ero il dolore e la felicità.

Di padre, di madre, di figlia, della Vita che si faceva in me esistenza tutta.

Aria, terra, cielo. Io.

Pur abituato al “solletico” della poesia, quando arriva il tema e la leggerezza, una così mai.

Estasi?

Atarassia?

Felicità?

Messi insieme e conosco bene i significati, non raggiungevano lo “sconosciuto”.

L’appartenenza universale?

Io il tutto?

Non lo so e volevo parlarne.

Come?

Tacqui e prima di pranzo, in bagno a lavarmi le mani, e lo “sconosciuto”, la “sconosciuta” si ripresentò.

Un rapimento …

E sto a chiedermi spirituale, intellettuale, estatico?

Da giovedì questa mattina e la poesia che avete letto.

L’Io, “autocoscienza del vivente”.

 

Michele Cologna

 

 

 
 

 

Nessun commento:

Posta un commento