venerdì 14 maggio 2021

Per il genetliaco di Maria Fernanda 2021

 

Per il genetliaco di Maria Fernanda 2021
 
 
Ci sono giorni stanchi.
Tristi che tolgono la luce.
Ieri è stata brutta giornata e dicevo con mia figlia, Pamela, per telefono che mi sentivo estraneo al quel vissuto.
Brutto nei rapporti.
Quasi a mancare l’umanità che li dovrebbe legare.
Estranei e diffidenti.
Ostili.
E da tempo che non mi dedico ad attività relazionali e ieri, avendolo fatto, ne sono uscito sconvolto.
Non siamo più popolo e comunità.
Somma che non fa totale e il sospetto e l’estraneità.
Fastidio e separatezza.
Quasi odio.
Una ignoranza che può essere misurata a spanne e l’arroganza.
È vero che ignoranza e arroganza sono direttamente proporzionali, ma la nausea.
Vedere un bel volto di persona giovane e nella grazia degli anni e percepirla stomachevole.
Respirare il brutto dell’umano e sentirlo spavaldo modus vivendi.
La mia campagna è rifugio.
In tutti i sensi e respiro aria e umanità.
Amore e passione nelle cose e chi ti è vicino è senso.
Ho scritto qualche giorno fa di Facebook e i mutamenti in evidente peggioramento.
Non mi ripeto, ma è la stessa condizione del reale.
Mala tempora currunt e sei e ti senti estraneo.
Stanco.
Con la stanchezza sulle spalle come fardello e pesante giogo, apro la casella della posta elettronica, e mi annuncia il tuo genetliaco, Maria Fernanda.
Immediata percezione di paura e gioia.
Non essere all’altezza di celebrarti come d’obbligo e vorrei.
“Lavorare stanca”, ma vivere così è insopportabile.
Temere per cause civili e sociali, umanità perduta, di non essere bastevole, sufficiente a celebrare un’amicizia che è pieno d’amore.
Tanto e così vero, da darsi l’appellativo più significante e massimo di fratello.
Noi, io e te, Maria Fernanda siamo fratelli nella bellezza dell’amore.
E non perdiamo occasione per ricordarcelo e d’esso ornarci.
Forse la parola pesante di pensiero e sfiducia tradisce la verità del cuore che ti celebra nel giorno del tuo genetliaco.
Ma io, Sorella amata, elevo al cielo la nostra.
Amore ci ha concesso questa nostra, incontro d’anni e affetto che saldano.
Buon compleanno, Maria Fernanda.
Auguri, Sorella amata.
Tu vivi il più grande dolore che possa toccare a una mamma e io lo sento in tutta la sua portata.
Scrivo e mi dondolo come una mamma pazza che stringe tra le braccia il figlio morto.
Ricordo la disperazione della Mamma mia e il dolore nodo che soffoca e ora mio.
Ti vedo nella doverosa gioia della ricorrenza e questo nodo scorsoio alla gola.
Venirti in aiuto e gridare al mondo.
Ma non c’è ascolto.
Un mondo sordo e afono.
Povero.
Depauperato di quella verità che tu porti nel cuore, Sorellina cara.
Sei bella, sei adorabile e la tua umanità splende.
Che sia giorno di pace dell’anima questa ricorrenza, Maria Fernanda.
Quante donne al mondo possono ornarsi di questa tua qualità eccelsa?
Fraternamente ogni bene e serenità.
Si può e anche il sorriso.
Da qualche tempo con il mio sfortunato fratello Giovanni, ho cambiato l’approccio.
Ma io sono uomo e padre e non mamma.
Ho compreso però, che funziona molto di più quello fisico più che intellettuale e Giovanni mi accoglie con il sorriso del figlio alla mamma.
Così ti vedo nella cura e oggi.
Sono commosso alle lacrime, Maria Fernanda.
Ti voglio bene e auguri, sei meravigliosamente “Bella”, Sorella cara.
 

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