domenica 9 maggio 2021

A volte le abitudini …

A volte le abitudini …
 
E cambiano!
Impercettibili, ma al soffermarti evidenti.
Aprivo Facebook e le amicizie erano il primo pensiero.
Quelle amate per elezione del sentire e le altre che non sfuggivano a interesse, preoccupazioni e alla dignità amicale.
La preoccupazione e l’affetto.
Tutti e quasi le ravvisavi e ne gioivi e preoccupavi, quasi una famiglia.
Si come una famiglia e d’essa tutte le caratteristiche.
Tante non belle e poco sincere, altre più vicine con problemi, altre d’amore legate.
Alcune elette.
Questo era.
Ora la mattina apro e corro ai giornali, la titolazione e le maggiori notizie e poi uno sguardo a Facebook.
È deprimente!
Un mortorio.
Come in un cimitero e tante tombe che non comunicano se non la morte.
Cadaveri.
Solipsisti esasperati d’identico.
Li hai già letti tutti.
Topoi.
Odianti camuffati e con medagliette.
Tutte poetesse e diplomino.
I maschi silenziosi o insultanti.
Sbavanti dietro qualche femminella che affastella scemenze e, come dice quella pubblicità, cosce e petto.
Un ragionamento.
Qualche sentire che innovi.
Una poesia degna.
Una critica costruttiva.
Un po’ di senso.
Niente e l’ignoranza sbandierata e condivisa.
Deprimente.
Ancora di più e stomachevole l’analfabetismo “saggio”.
Si cimentano in tanti, di più le donne che si nascondono vergognandosi del machismo al quale si sono votate.
Pensate che il “ce l’ho duro” salviniano sia più maschile?
No, è femminile!
E da amorevoli mamme e sorelle, fidanzate e amanti, mogli a cazzeggianti del peggio.
Aggressive e quanto temono la possibile vittima, il silenzio, il dispregio, la calunnia.
Vere maestre nell’ultima.
Il volto angelicato, in un pensiero nefasto, non cambia.
Sto sorridendo mentre scrivo, perché mi passano davanti le loro effigie.
Un senso di commiserazione.
Scrivo e so d’essere letto.
Certo non commentato, ma immagino il pensiero.
Il Covid c’entra poco o per niente, stavamo su questa strada già prima.
C’è un segnale molto osteggiato anche se pavidamente nascosto.
“Il pesce puzza dalla testa”, l’adagio.
Ma la testa in questo ultimo periodo sta cambiando e o non puzza, o puzza meno.
Sono pochissimi uomini e donne.
Ma si sentono discorsi dei quali avevamo perduto memoria.
Il segnale è buono.
Stiamo attivamente a guardare.
Sì, perché mai mi arrenderò alla schifezza.
Qualche giorno fa ho parlato del vino che si estrae dalla feccia.
Pessimo a berlo.
E gli italiani ne bevono in quantità.
Hanno dei mescitori disonesti e fetidi.
Ma costoro stanno perdendo la battaglia.
Cresce il sentimento dei diritti e quelli inalienabili.
Sì, c’è ancora qualche deficiente che afferma che non c’è famiglia se non ci sono figli.
Ma abbiamo scoperto le competenze.
E uno in esse non vale più uno.
Si potrebbe chiudere con deo gratias.
 
Michele Cologna
San Severo, lunedì 10 maggio 2021
07:50:29

https://www.facebook.com/michele.cologna/posts/10225364576612431

https://www.facebook.com/michele.cologna


Nessun commento:

Posta un commento