Percorri cammini impraticati.
Affronti spazi d’infinito spaventosi.
Passi che non portano orme.
Limiti frastagliati di sconosciuti strazi.
e negli abissi
di fiamme non alimentate
fuochi siderali d’oscure luci
elementi d’esistenze ignare
assenze mai avvicinate
cerchi…
In sentieri di senso interroghi parole.
Oltre l’ostacolo allunghi lo sguardo.
Dell’orizzonte e delle leggi valichi il limite.
Negli interstizi bui incunei zeppe di chiaro.
Chi sei, che cerchi al calare della sera?
Essenze di pini e faggi e silvestri balsami
calano su rossi roventi di memorie antiche.
Monti e piani e copiose acque, lacrime…
nutrite passioni allentano la presa, poeta.
Michele (s. severo 29/07/2010 9.32.37)
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Carissimo Poeta Mio...
RispondiEliminaNegli abissi cerchi percorrendo strade già percorse ma sempre vergini ai tuoi occhi...Per dare una visione sempre nuova ai tormenti alle passioni alle illusioni, e del pensiero anche distorto coglierne l'essenza.
Questo Michele riesce bene ad un bravo Poeta come te, io resto ammirata e per la profondità dei tuoi esaminatie rivoltati pensieri , sia per come formuli plasmandoli nell'originalità.
Tua Anna Maria Ciaurro.