venerdì 6 agosto 2010

I regimi muoiono…

I regimi muoiono…

I regimi muoiono o perché spazzati via da forze esterne, o per implosione.
Il nostro che ora nessuno può negarlo è stato un regime, è imploso.
Berlusconi è finito.
Il berlusconismo ha esaurito il suo ciclo.
Ci saranno colpi di coda, faranno anche molto male, ma il regime di celluloide legato alle bassezze più sconce è finito.
Cosa è accaduto.
La repubblica dei partiti era miseramente crollata e tutti sappiamo in quale modo.
Tutti, chi in misura maggiore e chi minore, partecipavano della stessa mensa.
C’era la politica la faccia ufficiale, pulita; l’affare o meglio il malaffare la faccia nascosta.
Il troppo storpia.
Sempre.
Un ondata d’indignazione, appoggiata da voglia moralizzante, supportata da un attivismo della magistratura ha scoperchiato la pentola della repubblica dei partiti e della loro impunità.
I politici spiazzati dall’ondata e sbandati senza governo dei partiti, hanno appoggiato chi meglio, chi peggio questo sentimento montante.
Si sono riciclati non facendo politica, ma scimmiottando il sentimento che come si sa non è mai politica, perché la politica è ragionamento.
Il questo scenario è apparso alla ribalta il peggiore di tutti, quello che più aveva pasteggiato con il politico più spregiudicato e mascalzone che l’Italia, dopo Mussolini, abbia mai avuto, Craxi.
Inizia l’era Berlusconi che s’inventa una biografia e spaccia lo sporco, il peggio di ciò che sta per morire, come il nuovo che redimerà la politica e salverà il Paese.
Solo pochi attenti e coloro che non avevano scheletri negli armadi, denunciano il pericolo e lottano.
Le forze sono impari e Berlusconi trionfa.
Nessun partito e tanto meno i politici prendono posizione netta e smascherano Berlusconi, pericolo letale per il Paese, ma scudo magnifico per le loro malefatte.
Berlusconi era “una risorsa” per il Paese.
Ricordate?
Berlusconi e la sua indecenza salvava un poco tutti.
Rivoluzionava per non cambiare nulla.
I politicanti credevano Berlusconi un fenomeno temporaneo, stupido e governabile.
Invece il Mostro c’ha creduto e ha iniziato a fare sul serio.
Il gioco ha preso la mano e la Politica è scomparsa dal sistema Italia.
È storia recente il tutto, e a nessuno può sfuggire.
La Politica era scomparsa dai ragionamenti, dalla informazione, dalla formazione, dal Parlamento.
Il Paese aveva ceduto il passo al Palazzo, esisteva solo questi.
Giornali, informazione, intellettuali e pseudo tali, operatori culturali avevano sostituito la realtà con il Palazzo e il suo interesse.
La corsa a servire il nuovo sovrano.
Nudo e tutti delle vesti ne cantavano le lodi.
Il Paese incantato dalle doti del Nano.
Perfino delle pruderie se ne cantavano le lodi.
L’icona dell’Italia era di poco inferiore a quella della Corea del Nord.
Ci saremmo arrivati.
In questo scenario addormentato, un’altra casta ha resistito, ha fatto breccia, ha blandito è iniziato il risveglio.
La caduta dei regimi, quando non è determinata da forze esterne, avviene sempre per scivolata sulla classica buccia di banana.
Fini è stata la buccia, il piede la sicumera del Nano.
L’occasione Caliendo, è la Politica riappare nel luogo a essa deputato, in Parlamento.
Da mercoledì 4 agosto, niente sarà più come prima.
Politici infetti.
Politica malata.
Partiti inadeguati.
Tutto vero.
Però riappare la Parola e si rompe l’incantesimo.
Ora la realtà può riprendere il suo posto.
Il ragionamento la Politica.
I Berlusconi, i Vendola, i D’Alema, i Fini, i Casini e compagnia non bella, debbono usare la Parola.
E come si sa le Parole sono la realtà, tutto il resto è chiacchiera.


Michele Cologna (San Severo, venerdì 6 agosto 2010)

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