giovedì 8 luglio 2010

Estraneo…

Estraneo…

Agli occhi nausea cinge il pianto.

Fiumi d’asfalto ruggiscono belve, e affacciando bocche, pascolano estranei passi.
Corrono, e più reggono redini che di rimbombi riempiono il vuoto.
In pasto conducono orbite fisse di parole assenti.

Ignari percorsi muovono messaggi slegati che non producono voce.
Alveari vuoti ospitano sonno e di sogni privi svettano aridi.

Luci splendono al sole crittografie palesi, reflui d’oscuro, mentre
rilucenti livree metabolizzano metamorfosi.

I muri d’ombre assenti nell’intimo il meriggio più consumano,
e insipidite bocche in fila attendono mute all’asporto…
mentre mani, riflessa potenza di fattuali forme, oscillano l’incompreso
e, appendici irrise, arpionano del senso il trascurato tempo.



Michele (san severo 08/07/2010 18.56.14)

1 commento:

  1. Da ragazza ero forte e dura come roccia, il mio cuore un iceberg, non amata ignoravo la tenerezza,
    abbandonata fui straniera in mura sconosciute...
    straniera in casa di mio padre, estranea ai suoi fratelli... numero odiato che mi privò della mia identità e dignità, rendendomi sconosciuta a me stessa.
    L'amore disgelò il mio cuore, il bacio la vita.
    Ora navigo nell'oceano dei miei ricordi, seduta nel tempo della storia restando sconosciuta alla storia ed estranea ai figli di chi mi generò.
    L'uomo nasce solo, muore solo, nella parentesi della vita conosce dolore, solitudine, inutilità... talvolta scintille di luce e gioia.
    Michele carissimo, i tuoi ultimi scritti mi hanno commossa profondamente, da qualche tempo sono più emotiva e il pianto spesso fa capolino ai miei occhi.
    Ho preferito commentarti qui nel tuo Egitto, dove trova ospitalità il mio pensiero lontano da "coloro che volevano la morte del bambino"
    Grazie, scrivi benissimo e i tuoi versi e le tue riflessioni, con altre parole spesso sono state anche le mie.
    Ti abbraccio con tanto affetto
    Maria

    RispondiElimina