sabato 26 giugno 2010

Liberato…

Liberato…

Navighi verso dove, tu che ora giaci e
del timone da tempo reso avevi la barra?

Chi conduce l’assenza?

La stessa che travagliato aveva
già di sé la tua fugace presenza?

Segni l’essenza del vero con l’impronta,
o l’ultima condizione ne era il percorso?

Afono del prima nel silenzio trascini il dopo,
e lo sguardo del vuoto nella fissità, gli occhi
più riempi d’incongruenze e d’affetti resi.

Affrancato d’ogni schiavitù più abiti
dell’uomo le vesti, liberato.

La fronte gelida riposa il pianto e nobilita.

Materia tornata all’inerzia che più vuole,
e dell’osceno reietto a lei recupera il senso.

Vale.

Michele - al cognato Mario -
(s. severo 26/06/2010 20.42.36)

https://www.facebook.com/notes/michele-cologna/liberato/409834152479/

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