domenica 13 giugno 2010

È guerra

È guerra.
Guerra totale.
Ogni giorno la sua croce.
Dei governanti che hanno dichiarato guerra ai governati.
Dei pezzenti molestatori al potere.
Il potere che vessa i sottoposti è condizione di sempre.
Essere afflitti però, da un potere questuante non se ne può più.
Tutti i giorni che ha creato Dio, questi pezzenti organizzati in casta intoccabile, lamentano la loro impossibilità a fare il bene comune.
Il bene pubblico che consiste nel loro potere assoluto senza Carta e Leggi.
E se le cose non vanno è perché non si dà loro il Diritto Divino a comandare.
Pezzenti che hanno elevato la miseria a dettato di vita.
Miserabili che appestano ogni cosa sulla quale pongono i loro lascivi sguardi.
Buffoni e guitti che dalla mattina alla sera si logorano a pensare come prendere per i fondelli i cittadini, per loro “gente”, cioè massa amorfa e modellabile a loro piacimento.
Ora è chiaro che questi bisogna combatterli.
Sì, combatterli!
Con tutti gli strumenti possibili e anche immaginabili.
Hanno occultato verità, vite e bisogni ed è ora che i cittadini se ne riapproprino.
Con ogni mezzo.
Spazzarli via è condizione necessaria per ogni rinascita.
La guerra chiama guerra.
Si sono appropriati del passato modificandolo ad usum delfini, hanno immesso il presente in un reality demenziale, hanno cancellato il futuro annegandolo nell’assenza di prospettiva.
È guerra al popolo che viene praticata quotidianamente e alla guerra si risponde con le armi della guerra.
Anche con l’assalto ai forni!
Il primo forno che è a portata di mano, sono i Municipi.
Poi, Province, Regioni, Governo.
Il Capo dello Stato si schiererà con i cittadini vessati?
Se sì, se ne metta alla testa!
Altrimenti che cada pure la sua.
È dichiarazione di guerra?
Sì, guerra totale!
Il dopo non potrà essere peggiore del prima.
Sveglia, popolo!
Hai da perdere solo le catene.

Natalino Pasqua

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