lunedì 26 gennaio 2009

La casalinga e lo statista

Dalla rassegna stampa delle 7.00 su Rainews24, Corradino Mineo legge dal Corriere della Sera il titolo dell’articolo “Una casalinga all’Eliseo”.
Avendo assistito ieri sera all’intervista di Fabio Fazio a Carla Bruni e avendo ad un certo punto per noia spento il televisore, ho condiviso pienamente il titolo.
In un secondo momento mi è venuto di pensare: vuoi vedere che “l’edizione dialettale” del vecchio Corriere sia cessata?
Che un’ impennata d’orgoglio, d’amor proprio, di memoria d’essere il più prestigioso (?) quotidiano italiano, abbiano avviato un percorso di resipiscenza di quei così illustri giornalisti che ivi scrivono?
Che i dirigenti di codesto si siano ravveduti e abbiano chiesto, imposto ai propri discenti gazzettieri che si tornasse a far corrispondere le parole alla realtà?
Così quando mi sono recato all’edicola, insieme alla Repubblica che quotidianamente acquisto, ho comprato anche il Corriere.
Appena dopo a casa, avido, ho letto il pezzo di Grasso e deluso, tradito nelle aspettative di rilevare qualcosa d’intelligente, ho scorso il giornale in cerca di un titolo che facesse la pari con le parole in libertà del nostro Presidente del Consiglio.
Nessun commento!
Neanche uno, magari scialbo, insignificante come quello dedicato alla Carlà.
Niente!
Asettica cronaca, registrazione delle dichiarazioni dei vari leaders (si fa per dire) dei partiti.
Ma come, si fanno le pulci all’innocua Carla Bruni - che sarà pure una casalinga, sarà pure sciocca, ma non ha spruzzato fango, non ha insozzato nessuno - e non si commentano le cafonate, il verbo scurrile, scomposto, inappropriato di colui che da anni e anni ricopre di escrementi tutto quello che tocca?
Neppure una critica a colui che sporca di letame chiunque sfiori, semina nequizia ovunque poggi lo sguardo!?
Neanche una parola di riprovazione per il rospo mescitore di veleni e invece bile, veleno per la bella Carlà.
Qual è la ragione dei due pesi e due misure, dott. Mieli?
Ma sì, ho capito!
Quella top model piccolo-borghese con i suoi anacoluti, le sue parole leggere, estemporanee, quel visino decisamente bello è insopportabile.
Meglio, molto meglio quel simpaticone dello statista che ha sì sembianze di rospo, ma con la sua prosa aulica, le sue vanterie, le sue doti, le sue battute che fanno scompisciare dalle risate uomini e donne di tutto il mondo, i suoi suggerimenti che raddrizzano le politiche storte degli altri stati, le sue melodie irresistibili…
Certo, signori del Corriere, quella casalinga di Carla Bruni oltre ad essere fastidiosa, sminuisce, ridicolizza questo nostro grande Paese.
Che Dio vi conservi!
Meno male che ci siete voi e il vostro grande giornale!

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