venerdì 6 agosto 2021

«Io sono il pane disceso dal cielo»

«Io sono il pane disceso dal cielo»
 
 
Mi sono alzato con la “felicità” ad insidiare il pensiero.
Perché!
Non ho mai fatto uso di questo termine se non per negarlo e individuarlo sempre quando non è presente.
Non è mai dove e quando la cerchi, ma giunge quando te ne allontani.
Un’astrazione che dell’emotività si fa abito e lo raggiungi se non nell’impossibilità d’indossarlo.
Abito che non vesti e pensi all’inconsutile.
Manto che non porta cuciture perché negato alla mano dell’uomo.
La felicità nel divino!
Nel divino la felicità?
E ieri sera al saluto prima del sonno, consuetudine della mia famiglia, il bacio della buona notte.
Mia figlia Stefania e il suo Riccardo già ometto di bellezza smagliante.
Gli occhi di mia figlia e ho visto mia madre che mi posava addosso lo sguardo.
S’è commosso il vecchio e l’ha pensata morbo.
Malattia la vecchiaia, che ammorba gli anni.
Lavora di suo il pensiero e non fa soste, chi ne fa uso ben lo sa.
E questa mattina, tenendosi il tutto nella mia mente e non so se sana o insana, la conferma.
Il Figlio è il pane disceso dal cielo.
E vesti il Manto.
Non è cucito dalla mano dell’uomo, ma è, nel senso di stare, nell’Uomo.
Allora?
Necessita che la trascendenza torni alla base.
Si riconfermi in colui che l’ha allontanata da sé per timore e incapacità dandole il cielo.
È il Figlio!
Mi dica qualcuno che non sia figlio.
Non sia stato Figlio.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 7 agosto 2021
07:48:10

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