venerdì 18 marzo 2022

In omnia secula seculorum

In omnia secula seculorum
.
.
.
.
.
È un senso aggiunto la mia vecchiaia!
Anelavo a un riposo che ora aborrisco.
Detesto come una morte da vivere.
Attivo ne la mente e il cuore.
Il pensiero instancabile e i progetti.
Bambino nell’architettura del tempo.
Un’immortalità di morte consapevole.
Dio e la Sua Lentezza mi pervadono.
Sono il Contadino della civiltà sepolta.
Il Seminatore del Gesto millenario.
Aspetto la mia Signora e l’ultimo bacio.
In piedi e senza paura …
Mi troverà affaccendato e orante.
Eleverò a Lei preghiera d’attesa.
Sono in ritardo.
.
.
Nel nostro involontario viaggio, il Creatore ci ha assegnato un compito e io non l’avevo compreso.
Ho bruciato le tappe e martoriato l’esistenza alla ricerca del “cosa”.
Il quid che non trovavo e le domande al Nulla.
Mio Padre e mia Madre, i miei Figli e i Nipoti.
Il Destino mi privò giovane, molto giovane dell’Esempio e il dio della progressione aveva sostituito il Vero.
Ora so perché i dubbi e le domande approdano in un Senso d’Eterno.
Io emulo del Padre.
L’Amore della Madre e del Figlio e l’Operosità.
L’uomo, il Demiurgo dell’Uomo.
.
.
Lei capirà e aspetterà che chiuda il compito.
Se non potrà, non dispererò.
La Madre mia temeva per il Figlio e io sono stato le sue mani.
I miei figli, le mie e il pensiero.
Il Gesto.
La continuità ne la discontinuità e Dio l’Eterno.
Così ora e sempre nei secoli dei secoli.
.
.
.
©
Michele Cologna
San Severo, venerdì 18 marzo 2016
.
.
.




 

 

Nessun commento:

Posta un commento