giovedì 2 dicembre 2021

Lucida follia ...

Lucida follia ...
 
Sento la vita con lucida follia, e comprendo che non mi appartiene.
Sono osservatore che la vive con lo sguardo camminandoci dentro.
Tutto si imprime nella mia memoria, che è vissuto e non osservato.
Sento con l’anima che cammina le intelligenze che si dipanano scialbe.
Provo repellenza per le mie mani che si muovono indipendenti e le osservo estranee.
Il mio corpo distaccato reclama bisognoso e mi causa pena la sua urgenza gregaria.
So di scontare pena per colpa non commessa: uno stralcio d’eternità cacciato a forza in un corpo grezzo, primitivo, perituro.
Con lucida percezione conosco la libertà dell’eterno, ma accarezzo la prigione e ne coltivo la cura.
Giardiniere pazzo, coltivo l’orrore delle erbacce e soffoco nell’incuria il fiore. 
 

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