mano…
ora discinta lì giaceva e del corpo
il talamo appena disfatto portava
dei profumi la mano che il campo
eliso giuliva e ansante poi leggera
ancora percorreva
scorreva l’altra del lino i colori e
del sogno carezzava le pieghe…
era al tatto l’assenza presente e il
vero del calore respirava il fiore
nettare suggeva l’amato e nutriva
di lei la sete e inebriava del riposo
la mente
michele
(san severo 03/01/2011 13.33.43)
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