uomo deprivato cammina strade
e in tondo porta effige ereditata
non più idea motore dei passi suoi
ma dello schermo immago e voce
si porta ignaro e fiuta beve e ride
e dei geni schiavo asseconda fini
acefalo non porta egli colpe e al
Dominio Dio Scienza e Tecnica
grato inchina giorni tempo e vita
analfabeta di sentimenti e storia
senza passato e di futuro privato
disabita della madre le stanze e
padre fratelli e prossimo i luoghi
sibarita gaudente l’attesa colma
osannando al Demiurgo buono e
alla Casta - aristocrazia bramante
e serva - abdicando prono prostra
l’Uomo
michele
(s. severo 30/12/2010 8.59.28)
Bravo Michele complimenti sinceri :)
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