martedì 28 settembre 2010

vidi cose e ascoltai

vidi cose e ascoltai
e non avevo cuore
attraversai incontaminati spazi
e immobili ali mi portavano
non erano posti e neppure luoghi
erano percorsi
enti affacciavano l’aria e
d’assenze colmavano vuoti
esistenze perse
cercavano negando senso
narrazioni sospese
aspettavano obolo e riscatto
negava storie
vidi e sparuto tacevo
gemendo lai
sordo e piangevano
lacrime d’intonsi libri
erano e vidi e ascoltai
e senza cuore muovevo


michele

san severo 28/09/2010 7.17.55

sabato 25 settembre 2010

Gratuita crudeltà...

Perché mi state così addosso stamattina?
M’avete obbligato a levarmi per l’insistenza dei vostri occhi.
Siete un bel gruppo e non passate inosservati, e non è piacevole avervi tanto da presso.
Mi cercate perché?
Son io che vengo a cercarvi?
Questione di lana caprina che non muta alcunché.
Sapete che vi conosco tutti.
A uno a uno posso datarvi e d’ognuno di voi mostrarne impresso il marchio.
Sì, vi riconosco tutti.
Sfilate a me davanti in processione e salite il mio Golgota.
A occhi chiusi e dagli odori vostri ripercorro l’insieme.
Anatomista cieco, a naso vi ricompongo corpo.
E non date il senso.
Allora, perché?
Perché non passate come normalmente fanno gli anni e andate via?
Quale il motivo che in me stazionate senza pietà e decenza?
Non v’ho pianto forse di lacrime vere?
Tribolato dai vostri capricci e dal caso non v’ho versato già abbondante pedaggio?
Quale compenso?
Certo non conoscete di voi il peso.
Non si spiegherebbe, altrimenti, tanto accanimento.
Tanta gratuita crudeltà.
Ora, l’alba è trascorsa senza traccia e mentre il sole ride al pianto della notte, io solo di voi ho dimensione e tempo.


Michele Cologna

(San Severo 26/09/2010 8.00.00)

martedì 21 settembre 2010

Ore...

Poggia l’imbrunire il manto,
e sera con la sua quiete scura,
stempera il tempo e le voci.
L’occhio stende
e cercando fonde gli orli e
all’incerto tende la mano.
Tace il cuore
e nella luce riposa l’ansia,
mentre nell’ombre il pensiero
corre il non finito.
Ore, scure ristoratrici,
voi che dimorate la mia, e nel buio
me soccorrete a reggerne il peso,
dite:
l’uomini, tutti v’invocano sorelle?
E son gli stessi i travagli?
I crucci?
E di color che nell’attesa stipano fame?
I bimbi?
Quelli che, succhiando mammelle secche d’asciutte mamme, nutrono lamenti?
Guerre, violenze e stupri?
Oh Notte, riposa!
Placa l’uomo, è stanco.


Michele

(san severo martedì 21 settembre 2010)

sabato 18 settembre 2010

Qualità eccelse le tue...

Qualità eccelse le tue, o donna, d’infinite bellezze.
Alcuno lodi e tocchi a te risparmia, e strazi molti.
Tanti.
Di te si fanno diletto e di voglie ancor turpi, ti vestono
bella e delle loro te insozzano.
Colpe e castighi non ne portano, perché puttana
l’uomini t’hanno vista, e le miserie loro a te apprese.
Lacere le tue vesti, del tuo corpo mercimonio.
Violenze. In belletto a bavose bocche di carni avide.
Gli alti tuoi, te non salvano da scempio grande, e
virtù disdoro a te offrono, lauto pasto regale.
Dolcezze lacere e biascicati divini all’altare tuo immolano,
e d’appestati fumi a te sopprimono il respiro.
Non sanno che tu sei dell’aria l’alito; dei fiumi e mari,
delle acque le gocce pure. Limpide. Del cielo colori e
tormenti e delle nuvole il cirro. Ignorano i tuoi voli
di boschi fanciulla e dea. Delle voci odoroso sussurro,
e dei pascoli armenti; sguardo di viandante e del barbaro
il rifugio. Patria e ricovero d’oppresso e ogni apolide.
Del logos forma e potenza. Del limite divino sentinella.
Viltà e cuore basso ora vestono lo splendore tuo; perle
e corona falsi t’ornano, il nous abdica e regna asfissia.


Michele Cologna

(San Severo 18/09/2010 10.52.02)

mercoledì 15 settembre 2010

sole affaccia...

affaccia l’occhio il sole e
nella rugiada riflette lo sguardo

bacia e le lacrime fondono
e in brume sciolgono l’amore

commossi lai

colori accendono emozioni
e soffusi pianti di tripudio
vestono il mattino


michele

(s. severo 16/09/2010 7.21.08)

Mani unite...

Mani unite e nel suono perse,
percorrono luoghi, e note di
luce danzano dei cuori i ritmi.

Flessuosi i sensi, lì piegano al
piacere, dove tocchi soffusi di
dita pigiano rossore al diletto.

Labbra tumide d’odorosi baci
inebriano le narici, e passione
travolge furiosa i corpi ambiti.

Ora, stesi rotolano la sabbia e
ne la fretta del dono ansimano
abiti che scivolano nude carni.

Effluvi impregnano l’aria e
d’essenze il fiore, schiudendo
vaporosi petali, coglie amore.


Michele

(San Severo 15/09/2010 6.46.07)

mercoledì 8 settembre 2010

Assorto

Assorto lo sguardo assiso
sopra l’orgogliosa terra
guatava il tempo.

Erano passi bambini
e percorrevano ordini
di calpestate virtù.

Visi rubizzi e giumente e
redini d’odori coprivano
covoni d’arse giornate.

Ombre accaldate – faccettoni,
visi nascosti - di turgide poppe
si porgevano a bocche di latte.

Sorrisi, d’ammiccanti voglie,
nascosti al vigilante di grata
sorte, nascondevano invidia.

Fatiche d’anni amari e ansie
d’ambiti traguardi; conquiste
attese e consumati approdi.

Scivola ora canuto l’occhio,
misura e non trova il senso.

No.

Lei è lì eterna nell’indifferenza.
Non rende felicità a patimenti e
privazioni.
Né di figli, né di tormenti sa e
il destino ignora.

Piega il giornale nelle mani lasse
e il giorno che volge alla sera.


Michele

(San Severo 07/09/2010 12.47.23)


Faccettone, grosso fazzoletto che nascondeva la faccia al sole tenendola all’ombra.

sabato 4 settembre 2010

e camminavo percorsi

e camminavo percorsi
precedendo e seguendo
ascoltavo

e muovendo passi di silenzio
nella luce abbagliato
non vedevo

e percorrendo ombre di suoni
nel frastuono delle voci
non sentivo

e procedevo sconosciuto
lungo sentieri d’assenze
toccando approdi

e tastando brume di senso
nell’oscuro dell’uomo
osservai

era la luce e le tenebre
stessi tunnel e abisso
e chiudevano in cerchi
limiti
d’orme parlate emissioni di fiato
cristalli
riflessi tracce di gesti sacrificali
e riti


michele (s. severo 04/09/2010 8.41.30)