Chiuso il racconto de e sul mondo,
e de l’assaggio i frutti freschi… e
asperso di nettare la tarda sposa…
l’Amore coltiviamo… E il sorriso
dei baci… E il ronzio accaldato de
l’effusioni amorose… lava scivola
da le bocche eruttive, dolce miele.
Talamo di sospiri… E candidi lini
nel nostro scivoliamo immacolati.
Sogni stanchi e mani di seta e teli
di deliri vellutati. Tappeti, ricami
petali di rose, stendiamo… e aghi
di pini l’epidermide d’anni scorza
nei segni addolciamo. Oblio pago
recita de i sensi l’ora e sonno, lai
ottunde e l’urlo spegne. È silenzio.
Michele (29/11/2009 22.16.17)
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