regge
grave
del suo più non regge
e al peso piega
flettendo
di sé il fardello
ne le mani di possibilità
depone
ché forza
nel tempo reggitrice
lo scettro
mai abbandoni
e pur d’ancella più duttile
il polso tenga
travagliato è il tratto
e accidentato
difficile assai da eretto
il suo traguardo
michele
(san severo 19/02/2012 9.25.51)
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Davvero dovremmo ricordarci che siamo nell'epoca in cui il 'dovere' deve sposare il 'potere', ovvero: le potenzialità...non possiamo chiedere al nostro essere, mente-corpo, titanici sforzi. Tanto abbiamo dato e tanto ci hanno preso. Dovremmo essere più magnanimi con noi stessi...amando'ci' e rispettando le nostre effettive capacità. Il dubbio va fugato, un momento di stanchezza deve essere vissuto come tale; ma non deve essere trascurato. Il compito 'affidato', pesante fardello, va alleggerito da una buona dose di autostima. vale la regola del: "Sto facendo quello che posso, di più non potrei, mi amo e mi rispetto"...Bellissima esposizione di uno stato d'animo molto intimo e personale...Grazie Michele, perché ci sei e perché sei, così come sei!
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