domenica 12 febbraio 2012

Il silenzio

Il silenzio


Nel mio piegato ascolto il tuo, e
dallo spavento, in sé egli rifugge.
Va e con il pensiero riascoltando,
compara il tuo al suo e ancor più
il cuore sparuto l’abbandona.
Simili nella voce muovono suoni,
e mentre l’uno de l’eterno porta
ignaro il tempo, l’altro nella pena
fugace l’attimo.
Com’io: la mia nel tormento urla
e di strazi ricopre la vita; così tu:
la tua nel vento percuote l’anima.


Michele

(San Severo, giovedì 9 febbraio 2012)


Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.

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2 commenti:

  1. Il silenzio come persona che in se stesso si trincera , creando barriera. La pena, sorella di vita, in due differenti momenti e modi di vivere la vita stessa. L'anima, catalizzatore di silenzio e pena!

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  2. Forse, o senz’altro, è la poesia che più amo.
    Ricordo ogni attimo della composizione.
    Mi ero appena svegliato, solo in casa, e seduto sul letto e piegato, ascoltavo il silenzio.
    E pari al mio ascoltavo l’altro, di lei che più non era.
    Così …
    Com’io: la mia nel tormento urla
    e di strazi ricopre la vita; così tu:
    la tua nel vento percuote l’anima.
    Vale, Sorella mia Carolina, ne l’Eterno de la Fine mai.

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