giovedì 22 ottobre 2009

Sfrido

Non volevo alcuno spazio per me.
Mi ci hanno messo mio malgrado.
Non ho pregato nessuno di portarmi qui.
Non m’hanno chiesto permesso per scaricarmi nella mischia.
Mi trovo abitante mio malgrado.
Passeggero che non ha pagato il biglietto.
Esistente contro voglia.
Superfluo nell’essenza.
Residuo di sfrido non riciclabile.
Aporia del sensibile.
Ho incespicato fin dai primi passi e m’hanno frustato.
Mi son tirato in disparte e disprezzato.
Da soma a gaudente: nessun pensiero.
Il pensiero cammina con l’esistenza e la vede.
Gli incauti l’ignorano, si rimirano e non ti riconoscono.
Ne avvertono il disagio e ti disprezzano.
Nelle ombre della sera e rasentando i muri mi son raggiunto.
Abito la casa con le imposte chiuse.
Esco a fare la spesa e godo il cilicio della comunanza.
E trascino il giorno a sera.
Ora dormo e realizzo il pensiero.

Michele (22/10/2009 16.39.28)

1 commento: