Mani…
Mani nutrono il passaggio, e
carezzano dei labbri il tormento,
tenerezza schiude al piacere
e lo sguardo piega all’angolo.
Passione il petto scuote e vibra
il battito che piano illanguidisce…
e sottese ansie di paure remote
già mordono il freno e aprono…
Gemiti sussurrano disancorate
parole, che fluttuando tra pensieri
sciolti nel mare d’alcuna sintassi,
riportano suoni destinati al cielo.
Sussulti cedono quiete al corpo
che nell’estasi posa l’inerzia, e
alla catarsi affida delle braccia
l’assenza ora dalle mani spoglie.
Michele (s. severo 20/04/2010 17.50.23)
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Mani... tormento ed estasi!
RispondiEliminaMichele è Maestro della parola, e in questi suoi versi amati e sofferti c'è l'essenza del suo pensiero.
Secondo Darwin, la mano è l'organo che distingue l'uomo dagli altri primati, e l'uomo non avrebbe mai raggiunto il suo posto predominante nel mondo senza l'uso delle mani. A differenza degli altri primati infatti la mano dell'uomo ha acquistato la capacità di opporre il pollice all'indice ed alle altre dita; in tal modo il movimento delle dita è molto più preciso e consente all'uomo di usare utensili molto piccoli e sottili, tenendoli fra il pollice e l'indice (ad esempio aghi per cucire, penne per scrivere etc).
Il filosofo Engels ha dato a questo aspetto una connotazione politica, nel saggio intitolato Del ruolo della mano nella trasformazione dalla scimmia all'uomo: la mano diventa qui sinonimo di lavoro e di dignità. Nelle società post-industriali, il lavoro e la mano sono valorizzati e spesso sovrapposti: "fatto a mano", "cucito a mano" rappresentano attributi positivi, mentre "tenere le mani in tasca" o "stare con le mani in mano" indicano poca voglia di lavorare. Le mani denotano anche un'appartenenza ad una classe sociale: le mani curate delle professioni intellettuali contrapposte a quelle "callose" degli operai. "Sporcarsi le mani" è inoltre sinonimo di compromettersi.
In tutte le civiltà e religioni le mani hanno un'importanza fondamentale: La gestualità delle dita e delle mani costituisce un vero linguaggio.
Nel Cristianesimo "la mano di Dio indica la suprema maestà e la somma potenza. Ha creato cielo e terra e con entrambe le mani ne regge il corso" e "l'uomo è scritto sul palmo della Sua mano".
Mani... dono che ci fa' uomini pensanti, ragionevoli, capaci d'amore e tenerezza; carezzevoli nella gioia o 'pietas', tormentate nell'angoscia dell'anima: passioni e paure.
Mani... dono di grazia in un piacere sfogliato e sussurrato. Catarsi, quiete.
Mani alzate, mani oranti...!
Grazie Michele per questi versi profondi e filosofici pur restando POESIA nel suo imo.
Sei un grande intellettuale a cui mi inchino!