tardiva sposa
languido sedeva il divano il sogno
e del sussurro la voce la mano seguiva
era carezza alla sposa il gemito
e lieve percorreva del fiore i petali…
aprivano ora turgidi al medio il varco
e linfa nuova muoveva della passione
la carne
scorreva crescendo il ritmo anse colli
pareti e in oasi… ivi sostando antichi
piaceri
alimentava sopite speranze d’amante
e fanciulla tardiva ansimando amore
riaccendeva sensi e attese mai sopite
e d’anni andati vuoti piangeva trascorsi
michele
(inedita – s. severo 11/02/2011 8.19.29)
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